La filosofia Zerowaste è ormai sempre più diffusa e sensibilizzata. In tempi duri come quelli che stiamo vivendo oggi, diventa fondamentale prestare particolare attenzione al mondo che ci circonda per rispettarlo il più possibile.
È proprio come un boomerang: il modo in cui ci comportiamo con la natura determina le conseguenze di cui dobbiamo farci carico successivamente. Inquinamento e riscaldamento globale sono solo alcuni dei temi che diventano sempre più importanti per condurre una vita civile nel rispetto di sé stessi e dell’ambiente.
Ecco perché non ci si può meravigliare nel sentir parlare di Zerowaste: tutte le tecniche per evitare lo spreco alimentare (e non solo).
Ritorno alla natura
Sembra assurdo, eppure è proprio così. Più andiamo avanti, più ci rendiamo conto che stavamo meglio nel punto da cui siamo partiti. Su quest’osservazione c’è veramente molto da dire.
Perché, seppur vero che le città moderne diventano giorno dopo giorno nubi di incertezze e malumori, va anche detto che le rivoluzioni tecnologiche hanno permesso di aumentare ampiamente la qualità delle nostre vite.
Perciò, oggi si sente il forte bisogno di fondere questi due aspetti: genuinità e tecnologia.
Vivere in un mondo più sostenibile si può? Sì e oggi tutto questo è possibile proprio grazie alla tecnologia e a un grande spirito civile che il cittadino dovrebbe interiorizzare.
Con l’avvento del capitalismo, c’è stato un susseguirsi di decadi turbolente. L’uomo pretendeva da sé stesso sempre di più, si è affannato per anni alla ricerca della perfezione e – quando e se la trovava – non riusciva nemmeno a farsela bastare.
L’esigenza di evolversi è insita dentro ognuno di noi.
Ciò che però oggi bisogna fare è trovare il giusto equilibrio. Vivere di compromessi è la scelta giusta per salvaguardare l’ambiente e la nostra stessa salute, garantendo la massima efficienza tecnologica.
Evitare gli sprechi in cucina
Come dicevo, siamo figli del capitalismo. E da bravi discendenti, abbiamo imparato subito l’arte del consumismo. Desideriamo oggetti di cui non abbiamo realmente bisogno, ci disperiamo se non riusciamo ad andare in vacanza anche solo un’estate, acquistiamo cibo in quantità industriali e molto spesso non riusciamo neanche a consumarlo.
Spendiamo centinaia di euro nella nostra spesa alimentare e, alla fine, gran parte di quel che mangiamo finisce dritto nella pattumiera. Perché? Perché non ne abbiamo bisogno. Lo compriamo perché ci facciamo trascinare dalla voglia di “fare le scorte”, “mettere da parte” o – peggio di tutte – approfittare dell’offerta del giorno.
Psicologia e supermercati
Ve le ricordate le botteghe di un tempo? Quei negozi essenziali, nei quali i prodotti non erano esposti. Tutti erano chiusi in barattoli di latta o vetro e al bottegaio si faceva esplicita richiesta degli alimenti di cui necessitavamo. Non eravamo indipendenti e, soprattutto, non avevamo facoltà di scelta.
I prodotti erano pressoché sempre gli stessi e di buona qualità, non c’era l’affanno al prezzo migliore o la brama di concorrere ai marchi del momento.
Oggi, nelle società moderne, le botteghe sono state sostituite quasi totalmente dai supermercati: il regno del consumismo.
La verità, è che il vero ruolo del supermercato non è quello che ci raccontano. Il supermercato nasce esattamente per indurci ad acquistare più di ciò di cui abbiamo realmente bisogno. Siamo catturati da packaging accattivanti, tantissime marche diverse che propongono prodotti simili a prezzi competitivi. Insomma, finiamo per perderci ipnotizzati tra le corsie del supermercato: uno dei luoghi più alienanti della nostra era.
Chi conosce le leggi del marketing lo sa: il consumatore non è capace di scegliere autonomamente. Dev’esserci sempre qualcuno (o qualcosa) che scelga per lui. Ecco perché nei supermercati finiamo per perdere intere ore: il prezzo migliore, la marca migliore, il peso più conveniente in relazione al prezzo. È una continua competizione dei prodotti.
Con le botteghe, tutto questo non poteva accadere. Semplicemente perché non eravamo noi a scegliere e – di fatto – la scelta non esisteva.
Il mondo era più semplice, la vita più essenziale.
Consigli utili
E così torniamo a casa carichi di buste contenenti prodotti che nemmeno erano segnati sulla lista della spesa e di cui avremmo fatto tranquillamente a meno. Ma erano in offerta, oppure erano nuovi…andavano provati! Insomma, la scusa è sempre buona.
Giunti a questo punto, basterà congelare gli alimenti di cui non abbiamo bisogno nell’imminente per evitare sprechi? Probabilmente no.
Quello che per potrebbe tornarvi molto utile, sarà seguire i piccoli consigli Zerowaste che condividerò di seguito con voi.
- Pianificare cosa mangiare prima e cosa dopo. Bisogna dare sempre la precedenza agli alimenti che scadono prima. Ad esempio, tra gli ortaggi, quelli a foglia verde perdono in pochissimi giorni quasi tutti i folati.
- Usare tutto ciò di cui sono fatte verdure e ortaggi perché ogni loro componente è utile alla nostra nutrizione.
- Avvalersi dello shelf-cooking è un ottimo mood per evitare sprechi. In cosa consiste? Basta aprire il frigorifero prima di fare la spesa e vedere cosa resta. Con tutte le rimanenze fare le ultime pietanze necessarie e solo dopo andare al supermercato per rifornirsi.
La pratica dello shelf-cooking funziona al contrario: invece di svuotare gli scaffali del supermercato, l’obiettivo consiste nello svuotare gli scaffali di casa propria.
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Vivere Zerowaste
Questa filosofia riguarda l’ampio mondo della sostenibilità, non solo in cucina. Vivere in questo modo significa tante cose, come ad esempio:
- Avere cura di scegliere sempre prodotti il meno imballati o totalmente privi di imballaggio (anzi, super consigliato è l’acquisto di alimenti nelle piccole botteghe che vendono prodotti sfusi. È vero, non sono più diffusissime come prima, ma impegnandovi ne troverete sicuramente qualcuna).
- Riutilizzare i contenitori di plastica e di vetro una volta esauriti gli alimenti.
- Differenziare i rifiuti.
- Evitare l’acquisto di acqua in bottiglia e avvalersi di purificatori per i rubinetti di casa (sembrerà una spesa ingente fatta in un colpo solo, ma avete mai provato a calcolare quanti soldi spendete in media ogni anno per rifornirvi di casse d’acqua al supermercato? Provateci e fatemi sapere poi qual è davvero la spesa ingente).
- Evitare di acquistare vestiti quando non ne abbiamo bisogno: l’industria dell’abbigliamento, produce sempre di più abiti fatti di materiali che non hanno un bel niente di sostenibile ed ecologico. Un buon modo per evitare di inquinare è favorire l’economia circolare con l’acquisto di abiti usati (non mi dite che non vi piacciono i mercatini).
- Favorire l’acquisto di saponi, shampoo, creme solide (che non necessitino di packaging in plastica).
Tantissimi altri utili consigli su come favorire una vita #Zerowaste, potete trovarli su quest’interessante pagina di Lush Cosmetics Italia (in assoluto il mio vegan brand preferito).