Uova a zuppetella ricetta e storia
Le uova a zuppetella sono una ricetta economica ma molto prelibata e genuina che proviene dalla cucina partenopea. Si tratta di un salva cena veloce da cucinare ma che aggiunge il giusto apporto calorico. Ideale per i bambini ma adatti a tutti i membri della famiglia.
Vengono realizzate con pomodori, uova e cipolle come elementi base. Ci sono però aggiunte di ingredienti, tempi di cottura che variano e curiosità da svelare.
Con questa guida vogliamo dare anche uno sguardo alle sue origini e parlare dell’altro nome associato a questo cibo. Le uova a zuppetella, infatti, vengono ricordate con un nome diverso e scopriremo insieme di quale si tratta.
Per poi arrivare spediti alla ricetta vera e propria, con i consigli sulla preparazione. E travalicare i confini nostrani con ricette straniere.
Origini e storia delle uova a zuppetella?
Come si può facilmente intuire, le uova a zuppetella prendono questo nome perché sono immerse in una zuppa. L’origine del piatto è napoletana e nasce dalla tradizione contadina. Cucina semplice in risposta alle ristrettezze economiche e i periodi di carestie o guerre.
Da Napoli proviene l’altro nome associato alla pietanza cioè uova in purgatorio. Per parlare delle origini di questo nome, dobbiamo spostarci brevemente sul versante religioso/artistico.
Infatti, il bianco dell’uovo rappresenta il manto delle anime del purgatorio (pezzentelle in dialetto napoletano).
Questo li protegge dal fuoco infernale, simboleggiato dal pomodoro. Simbologia religiosa che riprende i temi delle immagini votive di supplica ai santi. Create specialmente quando c’era la peste.
Secondo Carmine Cimmino, ad Ottaviano in Campania, almeno fino al 1905 si consumavano queste uova nel giorno della processione della Madonna del Carmine in piazza San Giovanni in un banchetto offerto alle congreghe religiose da parte delle famiglie più benestanti.
Tradizione ricorrente in buona parte dell’area vesuviana e associata ad altri riti religiosi o sociali.
Ricetta napoletana delle uova a zuppetella
Ingredienti: 4 fette di pane casereccio, 4 Uova, 8 cipollotti, 250 gr di pomodori ciliegini, 1 ciuffo di prezzemolo, 40 gr di strutto, 4 cucchiai dai Olio extravergine d’oliva, sale e pepe nero q.b.
Per prima cosa l’olio andrà scaldato in padella. Poi si aggiungerà lo strutto, per farlo sciogliere. Terzo elemento da soffriggere sono i cipollotti, previa pulitura e taglio. Basteranno 5 minuti per renderle dorate.
Di seguito procederemo con l’inserimento dei pomodori e cuoceremo a fuoco vivo mescolando il composto. Due mestoli d’acqua calda e portiamo a bollore. Abbassiamo dunque la fiamma e copriamo con il coperchio, lasciando uno spiraglio d’aria. Serviranno tra i 15 e i 20 minuti.
Prendiamo le uova, priviamole del guscio, sbattiamole e uniamole agli altri ingredienti in padella. Per mantenere il tuorlo bianco e morbido la cottura proseguirà per pochi minuti, massimo 5. In caso contrario, potranno servire altri 20 minuti.
Terminata la cottura, adoperate sale, pepe e prezzemolo quanto basta per insaporire il piatto. A questo punto, le uova a zuppetella sono pronte. Accompagniamole con pane, crostini o pizzette a scelta. La scarpetta in questo caso è d’obbligo così come un buon bicchiere di vino rosso.
Se vogliamo limitare i 20 minuti finali di cottura, possiamo avvalerci di un frullatore e risparmiare tempo. Inoltre, per una ricetta meno carica, si può eliminare lo strutto, le uova avranno comunque un ottimo sapore ed aspetto.
Ci sono invece opzioni più sostanziose che presentano il parmigiano grattugiato e la provola o altre che non disdegnano i peperoni e i piselli.
Uova a zuppetella: Varianti nel mondo
La ricetta delle uova a zuppetella è diffusa in Campania ma anche in altre regioni italiane. Una sua variante molto lontana la troviamo nelle Marche. Stiamo parlando delle uova in trippa alla marchigiana.
In questo caso, le uova sono preparate con latte e farina e insaporite con noce moscata e maggiorana. Niente trippa come il nome faceva pensare ma pomodoro sì per una pietanza che somiglia più a una frittata.
Basta rimanere in altri luoghi del Mediterraneo come l’Africa per gustare qualcosa di simile alle uova a zuppetella. Andando ancora oltre, ne abbiamo attestazione anche nella cucina israeliana con il nome di shakshuka (“mistura”). Lo riporta lo chef ebreo di origini italo-tedesche Yotam Ottolenghi nel suo libro Jerusalem.
Quali sono le differenze di questa preparazione rispetto al piatto italiano?
Prima di tutto, a caratterizzare in maniera massiccia il cibo è la piccante salsa locale Harissa. In secondo luogo troviamo l’aggiunta di peperoni rossi e gialli e come aroma il cumino in semi. Non è però finita qui. Completano il quadro degli elementi di novità un po’ di formaggio spalmabile chiamato labneh o in alternativa yogurt denso. Il resto degli ingredienti è pressoché analogo.
Insomma uova e pomodoro aprono un mondo di sapori e tradizioni, ricette e nomi di piatti da tenere presente quando si è a corto di idee e la fame si fa sentire.