(Fonte Essere Animali) Il problema degli sprechi alimentari non è solo etico, secondo l’ultimo report del WWF si tratta di un vero e proprio problema ambientale.
Si tratta di circa 153 milioni di tonnellate di cibo sprecato (carne e altri prodotti di origine animali).
Paradossalmente, gli sprechi maggiori si registrano proprio nella fase di produzione piuttosto che in quella di consumazione dei prodotti.
Essere Animali ci informa che “Secondo The global impact of food loss and waste on farms, un recente report del WWF, in Europa e Nord America lo spreco di cibo nelle aziende agricole e negli allevamenti superano di gran lunga quello che avviene in casa. Andando più nello specifico: 1,2 miliardi di tonnellate di cibo viene sprecato prima di lasciare l’azienda, contro le 931 milioni di tonnellate sprecate dalla vendita al dettaglio, dai servizi di ristorazione e dalle famiglie. Quantità sufficienti per sfamare ben quattro volte tutte le 870 milioni di persone denutrite nel mondo.”
Emissioni Gas Serra
Non si tratta solo dello spreco di cibo, ma anche di tutte le energie e delle emissioni impiegate per produrlo che devono preoccuparci.
“L’impronta carbonica complessiva degli sprechi alimentari nella fase agricola è di 2.2 gigatonnellate di CO2: circa il 4% di tutte le emissioni di gas serra antropiche (GHG) e il 16% delle emissioni agricole. Questo equivale alle emissioni del 75% di tutte le auto guidate negli Stati Uniti e in Europa in un anno.”
Disboscamento, perdita di biodiversità, estinzione degli animali, degrado del suolo sono solo alcune delle cause feroci di quella che è l’industria alimentare moderna.
E cosa dire degli sprechi d’acqua? La produzione di carne richiede grosse quantità d’acqua, ne parlammo anche in un precedente articolo.
Sprechi alimentari e mutazioni genetiche degli animali
Molti sono i cereali e legumi utilizzati per nutrire gli animali da macello, poco si parla delle conseguenze. La gran parte delle nostre coltivazioni serve proprio per sfamare questi poveri animali, alimenti che potrebbero invece sfamare popoli interi e servire all’umanità.
Questi stessi alimenti sono stati il fattore centrale dell’ibridazione di alcuni animali. Primo fra tutti il pollo broiler, il famoso pollo dal petto enorme con difficoltà di reggersi sulle sue stesse zampe.
Grazie a una precisa alimentazione snaturata e completamente malsana, è possibile far crescere i pulcini in pochissime settimane rendendoli già dei polli dalle dimensioni sproporzionate.
Le fasi di crescita naturali vengono completamente accorciate. Ciò rende quello che mangiamo un vero e proprio alimento da laboratorio.
Altro che allevamenti bio…
“Anche i bassi standard di vita degli animali, gli incidenti, i guasti alle apparecchiature e i problemi di benessere, le condizioni di trasporto contribuiscono alla loro morte e, usando le parole del report, a “sprechi ingenti”. Ma non solo, anche i focolai di malattie, come l’influenza aviaria, hanno causato negli anni livelli catastrofici di avicoli morti negli allevamenti.”