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Soffio sulle Isole, il produttore – pittore Livio sa versare Vulcano nel calice all’Enocantina di Messina

bottiglie Soffio sulle Isole sfondo Eolie con Giuseppe Livio IMG
Di cosa parla questo articolo

“Non mi piace rincorrere le cose. Quando vedo caos fuggo”. Ed è così che l’esperienza di vita più clamorosa si concepisce e si materializza per l’imprenditore – vignaiolo, nonché pittore e docente, Giuseppe Livio nell’Isola di Vulcano, la terza delle Eolie per grandezza e la seconda con odierna attività esplosiva. La sua referenza di punta, che è il rosso “Soffio sulle isole” da Vitigno Ciliegiolo, prende il nome dall’Azienda Agricola ed esce sul mercato con 7mila bottiglie ma l’arte e il temperamento sintonizzato nascono prima della versione enologica del professore. Grazie all’Azienda Vitivinicola “Soffio sulle Isole”, l’Enocantina di Messina, fruibile da tre mesi (poco prima della festa dell’Immacolata, in via Cesare Battisti – angolo via XXVII Luglio e di proprietà di Rosaria Rizzo con la figlia Antonella Grioli, propone per giovedì 14 marzo una degustazione di tre vini molto caratteristici della pratica di Livio, con la sua adozione e il suo fermento eoliani. Il titolare della realtà enoica, che insegna le discipline Disegno Tecnico e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico “E. Boggio Lera”, crea da sé le etichette della sua tenuta, arriva a Vulcano da investitore nel 2008 ma si fionda nel mondo del vino dal 1998. A quell’epoca, ha conosciuto l’attuale moglie della famiglia Privitera, nonché amministratrice della cantina a Gravina di Catania con il proprio fratello.

Rosaria Rizzo e Antonella Grioli Enocantina ME IMG
Rosaria Rizzo con la figlia Antonella Grioli, le titolari di Enocantina Messina

L’impresa di Contrada Piano di Luccia snc a Vulcano vuole lanciare, domani sera alle ore 20.30,  le sue tre esecuzioni “Soffio sulle Isole”, “Omaggio Floreale” e “Donna allo Specchio”, con la sinergia fresca di questi nuovi locali dell’Enocantina che esiste nel territorio urbano da 15 anni, dopo due cambiamenti di sede e dopo aver ampliato la mission: adesso non solo distribuzione di vino sfuso (così com’è iniziata con il signor Salvatore Grioli) e varie referenze siciliane e cantine di importanti regioni (con produzione più cospicua quali Toscana, Piemonte, Veneto e Trentino Alto Adige e Borgogna) ma anche sala degustazione con l’intento di aggiungere posti a sedere.

I primi due vini sono stati “Soffio sulle Isole e il must sull’Arcipelago eoliano – la Malvasia “Donna allo Specchio”, due vitigni impiantati in un ettaro e mezzo, dividendo a metà la produzione. Di questa coppia di etichette, la prima annata è stata imbottigliata nel 2010. L’appezzamento è “Tenute Capogrillo”, costituito da 5 ettari vitati di cui la metà da Malvasia; altri due ettari il cui contenuto non si può svelare e rimane una sorpresa (per altri due anni) ed un altro ettaro per attrezzare una vigna di Malvasia il prossimo ottobre. “Soffio sulle isole” presenta un colore rosso rubino con riflessi violacei, tipico del Ciliegiolo. Il prodotto è fruttato con note di ciliegia e lampone e con una buona struttura, minerale che arriva dentro al frutto, leggermente speziato, fresco e sapido. La diversità del suolo, tra sabbioso e sulfureo, rende elegante il vino stesso. L’operazione della raccolta si esegue manualmente per poi trasportare le uve in cantina, iniziare pulitura e pigiatura. I grappoli passano nel serbatoio di vinificazione, per subire una macerazione a freddo che è destinata a potenziare l’estrazione della linea aromatica. Si conclude con ulteriori giorni di macerazione. Il vino viene messo a maturare in botti grandi di legno di secondo – terzo passaggio, esauste, un legno mai invasivo. Il tempo varia in base alla sosta che si vuole far fare al vino.

Il patron Giuseppe Livio mentre si raccoglie uva IMG
Il patron Giuseppe Livio mentre si raccoglie uva 

Con “Donna allo Specchio”, siamo di fronte al Malvasia delle Lipari, con peculiarità di degustazione che hanno note aromatiche d’erbe e fiori.

Il mosto ricavato viene trasferito nel serbatoio a temperatura controllata dove inizia la fermentazione. Dopo l’imbottigliamento il vino resta in affinamento in cantina per almeno tre mesi.

Quattro anni fa, si realizza per la prima volta “Omaggio floreale” che è un vino rosato tenue, appena frizzante, ottenuto anche questo dal Ciliegiolo, con sentori di ciliegia e lampone. Gli acini del rosato sono sottoposti a pressatura soffice e fermentazione a 14-15°C in serbatoi in acciaio inox. Il vino di 12° grado alcolico viene sistemato subito in bottiglia per preservare il perlage di fine fermentazione. Da servire a 8/10°C associando: formaggi di media stagionatura, delicati antipasti e grigliate di carni bianche.

Queste espressioni saranno apprezzate all’Enocantina peloritana anche in accompagnamento a dei prodotti artigianali di qualità, tra formaggi e paninetti elaborati dai bravi fornitori di zona. A guidare il momento del gusto Francesco Geraci della Scuola Europea Sommelier, con la presenza del produttore.

Germano e Lorenzo Livio figli di Giuseppe IMG
Germano e Lorenzo Livio, figli di Giuseppe 

Livio è stato rodato nei terreni dei filari da ben 26 anni ma aveva il desiderio di avere qualcosa di suo che fosse frutto dei suoi progetti. E’ riuscito a trasmettere la passione anche ai suoi figli di 17 e 14 anni ossia Germano e Lorenzo che vediamo anche in foto. Dato che frequentava Vulcano dagli anni ‘90 come turista, ha rimesso in piedi una proprietà smembrata e l’ha ripristinata come all’origine da area incolta a vigneto. Si tratta di una concessione gratuita offerta dal professore Ferlazzo, una superficie di Nocera e Moscato che era abbandonata. “Con questa fu amore a prima vista – spiega Livio -. Per raggiungerla, ho battuto per caso un sentiero che era stato attraversato da alcune caprette. Ad aspettarmi una sedia. Così, la parte artistica che c’è in me ha preso il sopravvento, guardando la Sicilia e la Calabria”. Gli è balenato in testa “Qui deve partire qualcosa di forte”. Era già nato “Soffio sulle isole” e toccava a “I 2 Professori” nel 2019. Livio ha sostituito le piante mancanti col vecchio sistema del “lasciare uno dei tralci sottoterra” che gli consente di concretizzare un piccolo volume di nicchia: circa 400 bottiglie l’anno. Il passaggio in legno deve essere soft, un segno alla fine da non condizionare l’assaggio. Per “I 2 professori” si compie un processo produttivo più soft tipo tre mesi in botte, simile a quello del contadino senza alterarlo, come il sale nel cibo. In quanto blend di Nocera e Moscato, il vino rosso rubino acquista aromi fruttati e floreali con notevoli corpo e consistenza. Anche in questo caso si procede con una vendemmia settembrina artigianale ed una selezione delle uve. Si va a sviluppare una macerazione pre-fermentativa a freddo 6-8°C per 24 ore, analogamente al “Soffio sulle Eolie” e un’altra tipologia per circa 7-8 giorni a temperatura di 16-18°C.

Germano Livio al lavoro in vigna IMG
Germano Livio al lavoro in vigna 

Il docente – pittore ha voluto la sua realtà unendo arte, vino e bramosia dei territori e ha deciso di attuare questo passo del suo primo acquisto di un ettaro e mezzo, dove ha impiantato la malvasia che è vinificata come vino bianco in fase sperimentale. Per quanto riguarda il Ciliegiolo, è andato un po’ controcorrente. “In tutte le mie vicende di vita sono stato amante dei vini rossi – sostiene – che sul territorio vulcanico sono diventati corposi ed intensi”. Il Ciliegiolo ha una produzione a pianta come statistica e la vendita è quasi sempre estiva.

Lorenzo Livio il più piccolo dei Livio IMG
Lorenzo Livio, il più piccolo dei Livio 

Da quest’anno, raccoglie la Malvasia. Da quest’anno, ci sarà l’allestimento completo di Vulcano, dal prossimo settembre si vinificherà. Potrà avere la DOC. ha portato avanti vigneti ed estensione. Da qualche anno, con 300 litri l’anno si è avvicinato al mondo del passito con “Respiro Primordiale” pari a 400 bottiglie da mezzo litro. Inizialmente in acciaio, poi invecchiamento in piccole barrique 220, seguite costantemente, lasciando solo quello che la natura riesce a dare. Una prospettiva di collocazione del prodotto senza grandi numeri. In etichetta, qui si trova un’opera realizzata da Livio all’interno dell’azienda che raffigura una zona precisa ovvero la prima caldera del piano, il principio dell’isola: “così la vedo come l’origine vulcanica che sento molto viva – afferma -, così come sento il vulcano”.

Trasferirsi dalle pendici dell’Etna al vulcano isolano ha reso Livio sempre più curioso sperimentando i luoghi e ricavandone il giusto appeal nelle sue tele di pittore e di paesaggista. La sua abilità si può visionare nel suo sito d’artista giuseppelivio.com. e anche al suo studio a Guardia Mangano ad Acireale.

Il prossimo 5 aprile, l’imprenditore avrà una mostra personale in Francia, in una zona altamente vocata alla viticoltura, all’interno di un agglomerato di residenze d’artista, dove esporrà 80 opere sull’Etna. Curatori della mostra sono due esperti: un francese e una russa che è anche una pittrice e organizzatrice di eventi. Per lui in programma l’anno prossimo un altro evento del genere a San Pietroburgo. Ma intanto assaggiamo i suoi “soffici” vini.

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