Premetto che non ero nelle migliori condizioni per giudicare pizze, in quanto reduce da una tre giorni a Paestum al Campionato nazionale pizza DOC in qualità di giudice e per la presentazione del mio libro Digital Food, dove ne avrò assaggiate circa una settantina. Al tempo stesso avevo il palato adeguatamente educato per essere obiettivo sul prodotto di Salvatore Santucci.
Salvatore era già presente a Pozzuoli in un altra location a Piazza Capomazza chiamata Ammaccamm, di cui mi avevano sempre parlato bene.
Purtroppo però per una serie di motivi non c’ero mai stato e forse e meglio così perché qualcosa sicuramente avrebbe potuto inquinare il mio giudizio.
La location sul tempio di Serapide
Parliamo innanzitutto della location che si trova in Via Sacchini, in un posto bellissimo sul tempio di Serapide, tra l’altro a cinque minuti da casa mia.
Un primo ringraziamento che dovremmo fare a Salvatore Santucci è quello di aver ridato decoro ad uno dei posti più belli di Pozzuoli abbandonato da anni a se stesso.
Nel luogo dove sorge attualmente la pizzeria c’era infatti una sala scommesse, che già di per se non è il massimo, ma poi dopo la chiusura è rimasta per anni abbandonata e fatiscente.
Salvatore, come potete vedere anche nella foto ha ridato lustro a questa piazzetta innanzitutto con le sue bellissime vetrine a vista, ma poi con gli alberi i tavolini, insomma una bellissima vetrina sul Tempio di Serapide, uno dei monumenti più importanti di Pozzuoli.
La sala e la Mise en Place
Entrando nella pizzeria Santucci c’è subito l’arsenale di guerra sulla sinistra. Un bellissimo bancone dove Salvatore insieme ai suoi collaboratori lavora i suoi impasti ed alle spalle dei bellissimi forni che riportano il suo nome. Il fatto che lo stesso maestro sia in prima linea a sporcarsi le mani mi ha fatto molto piacere. In altre pizzerie con una certa nomea del titolare neanche l’ombra.
Il personale molto attento, educato e preparato sulla descrizione delle pizze, un cenno particolare al simpaticissimo Gino Esposito che ci ha coccolati per tutta la serata.
La sala non è molto grande e si divide in una saletta adiacente ai forni ed una più grande alle sue spalle che può accogliere circa una cinquantina di coperti ad occhio. La particolarità è che può diventare d’estate anche una location all’aperto in quanto la copertura è completamente smontabile e si gode una bellissima vista sul tempio di Serapide.
Una cosa bella che subito mi ha colpito nella sala è il televisore con la telecamera che costantemente inquadra le mani di Santucci durante la preparazione delle pizze: sicuramente un valore aggiunto che dona maggiore credibilità e professionalità al progetto.
La mise en place è semplice ma molto curata e moderna. Belle le posate dorate ed il poggia posate in marmo che sicuramente è un valore aggiunto che ho molto apprezzato.
Le pizze di Salvatore Santucci
Innanzitutto devo premettere che non ho mai visto tanta cura nella scelta e nella competenza sui lieviti. Ho capito perché è stato scelto il nome Officina impasti Santucci.
Io insieme ad i miei amici Giancarlo ed Antonio con cui ho fatto questa degustazione, abbiamo guardato l’ampio menù ed abbiamo deciso di fare un percorso, facendoci portare quattro pizze tagliate a spicchi da tre in sequenza che ci hanno ottimamente servito su un ripiano sopraelevato già tagliato.
Devo dire che Salvatore Santucci è davvero un maestro degli impasti: ho provato il suo famoso impasto di Triticuma, miscela di farine di vario tipo, germe di grano lievito madre lievito di birra e crusca con 48 ore di lievitazione leggerissimo, un impasto alla curcuma, un impasto ai nove cereali, ma soprattutto il suo famoso impasto al carbone vegetale sul quale ero scettico ma ho dovuto ricredermi.
La preparazione degli impasti tra maturazione e lievitazione viene effettuata 36 ore prima.
Delle pizze leggerissime, ci siamo alzati da tavola soddisfatti ma non pieni. Una sensazione che provo solo quando vado da Ciro Salvo.
Il menù è molto variegato e c’è anche un offerta gluten free sia per quanto riguarda gli antipasti sia per le pizze che per i dessert.
Per quanto riguarda i topping tutte pizze buonissime e con una materia prima ad altissimo livello. Ho apprezzato in particolare la prima che ho mangiato quella con le noci le nocciole e le mandorle, la prima a destra nella foto, un esplosione di gusto, che riproverò sicuramente la prossima volta insieme ai fritti che non abbiamo avuto la forza di mangiare. Non gli avremmo dato abbastanza dignità.
Ecco le pizze che abbiamo degustato:
Gialla in crosta (impasto alla curcuma)
Impasto composto come quello verace con l’aggiunta di curcuma al 20%.
Crema di pistacchio di Bronte, provola di Agerola affumicata a paglia, pomodorino giallo del Monte Somma, pancetta croccante, granella di pistacchio, formaggio, olio evo e basilico
Canapina (impasto con canapa sativa)
Impasto composto come quello verace ma ha 48 minimo di lievitazione con l’aggiunta del 30% di farina di semi di canapa con lievito fresco e lievito madre.
Crema di pistacchio, straccetti di bufala in Lattecoto di Turillo, fior di latte, semi di papavero, granella di pistacchio, olio alla canapa formaggio e basilico
Nocciola mandorle e noci (impasto ai nove cereali la mia preferita)
Impasto composto con farine 00 e aggiunta di farina con 9 cereali: farro, orzo, avena, segale, miglio, riso, mais, lino e chia con lievitazione minima di 18h e max 24h con lievito fresco e lievito madre.
Creme di nocciola, noci e mandorla, bufala dop, pancetta cotta selezione nazionale, provolone di Grotta, granella di noci e mandorle, olio EVO pugliese e basilico
Fossa e fichi (impasto cruscato)
lievitazione minima 18h con lievito fresco e lievito madre.
Fonduta di formaggio di fossa sogliano DOP, fior di latte, salsa di fichi del Vesuvio, fior di latte, noci di Sorrento, pepe in grani rosa, olio EVO del Cilento-
In conclusione
Concludendo potrete immaginare che ieri sera mi sono divertito. Una pizza buonissima, leggerissima, grande studio ed innovazione. I tre spicchi gambero rosso sono meritatissimi e credo che sia una delle migliori proposte di pizza a Pozzuoli attualmente, in particolare nella zona del porto, dove recentemente si sono aperte anche altre due tre pizzerie di grossi nomi.
Complimenti a Salvatore Santucci ed al suo socio Nino Lombardi per questo fantastico progetto, che ha reso possibile una cosa cui da tempo ambivano i puteolani, che il Tempio di Serapide tornasse ad essere illuminato, e col suo genio Salvatore ci è sicuramente riuscito.
Mi raccomando se volete prenotare fatelo con largo anticipo anche una settimana prima per una settimana dopo perché ogni sera è meritatamente sold out.
Oggi mi tocca recensire una pizzeria al Vomero, purtroppo come dice un mio amico è un lavoro sporco e qualcuno deve pur farlo. A presto per un altra recensione.
Pizzeria Santucci
Via Sacchini 27 80078 Pozzuoli
Per prenotazioni telefonare al numero 329 148 3110