Vendemmia: sta per cominciare uno dei periodi più frenetici e affascinanti dell’anno: quelli della produzione del vino.
Di ritorno dalle vacanze, verso la fine di agosto e fino a fine novembre si tiene il periodo della vendemmia per la produzione del vino. Si tratta del momento dell’anno in cui l’uva viene raccolta per essere vinificata.
Si tratta di un periodo molto delicato perché dopo mesi di coltivazione basta un minimo inconveniente legato ad eventi atmosferici per rovinare l’intero raccolto e mandare in fumo la produzione.
Quando comincia la vendemmia?
Il periodo varia da regione a regione e ciò che influisce è anche la tipologia di vino. In realtà, per essere ancora più precisi, cambia proprio in base alla posizione geografica: da agosto a novembre dalla nostra parte dell’emisfero, da febbraio ad aprile nell’altra parte dell’emisfero.
Il momento perfetto per la coltura è quello in cui le uve si presentano mature: gli acidi e gli zuccheri degli acini sono nel rapporto perfetto per la produzione del vino.
Dipende molto anche da ciò che si intende produrre: per i vini più dolci, la coltura andrà ritardata per ottenere acini più zuccherini e maturi possibile. Per lo spumante, invece, la vendemmia comincia in anticipo per garantire maggiore acidità per la conservazione e la giusta degustazione.
Meglio la vendemmia manuale o meccanica?
Non c’è una regola assoluta: anche qui dipende dalla tipologia del vino da produrre. Alcuni richiedono necessariamente la produzione manuale, altri possono essere realizzati anche grazie l’ausilio delle macchine moderne.
L’importanza di vendemmiare a mano è dettata dal fatto che è possibile applicare delle procedure e verificare la qualità del raccolto volta per volta, cosa che le macchine non garantiscono.
Per esempio, per alcuni vini dolci la coltura a mano è essenziale per appendere l’uva nei solai oppure distesa al sole per permettere l’evaporazione dell’acqua e la concentrazione degli zuccheri.
Detto ciò, bisogna però essere onesti: nel 2021 la raccolta a macchina non è l’eccezione ma la regola. Per fortuna le tecnologie moderne permettono comunque un’ottima resa finale e questo sicuramente rende l’intero sistema molto più veloce ed economico.
Veloce soprattutto per le incertezze climatiche a cui ci esponiamo anno dopo anno. Se il tempo cambia in maniera burrascosa, è necessario vendemmiare più velocemente di un tempo per evitare che il raccolto vada perso.
Il rito della vendemmia
Al tempo dei greci il vino era considerato un dono degli dei. Tutte le attività collegate erano la porta d’accesso a rituali che mescolavano alla dimensione profana dell’uomo quella sacra della natura e dell’origine delle cose.
La vendemmia era il momento di rottura con la normalità umana che metteva gli uomini in connessione con le divinità.
È una vera e propria tradizione di cui l’Italia è promotrice. Nel nostro paese si è scritto molto in letteratura riguardo il periodo della vendemmia e dell’importanza del vino per la nostra cultura.
Nonostante i tempi siamo cambiati e siano diventati più moderni e tecnologici, la vendemmia continua ad essere un vero e proprio rituale in moltissime regioni d’Italia.
Sicuramente il momento più importante di tutto il periodo della vendemmia è la festa finale che celebra la fine delle fatiche in vigna. Ogni regione ha le sue precise usanze e la chiama in modo differente ma l’entusiasmo che le accomuna è il medesimo.