Da stamattina, con Ottobrando si spalanca la voglia di autunno a Floresta che è il comune dei Nebrodi più alto di Messina, con la parte bella di questa stagione: le passeggiate ad alta quota sentendo la frescura sulla pelle e le fragranze caserecce dei prodotti tipici al naso e dei sapori al palato.
“Ottobrando” è la manifestazione che fa per tutti voi perché vi offre un clima di unione incollando agli stands enogastronomici presenti varie generazioni sotto l’impulso della gola e dell’appetito per tutte le cinque domeniche di ottobre nel centro storico, a cominciare da domani mattina, con l’evento che si chiama “Vasola a Crucchittu” (fagioli caratteristici di Floresta con la forma a “C” come un gancio, per l‘esattezza “a croccu”).
L’appuntamento sarà inaugurato domani alle ore 10 con il Sindaco del Comune ospitante Antonio Stroscio ed i rappresentanti del Management comunale, visto che l’allestimento e la promozione sono a firma dell’Amministrazione locale, della Pro Loco di Floresta e dell’Associazione Giovani Florestani.
Da quel momento, ci sarà la possibilità di visitare ben 68 operatori commerciali del settore agricolo e culinario con i loro espositori che presenteranno al pubblico tutto ciò che coltivano e creano con devozione e fatica.
Quest’anno, si è preferito puntare alle delizie del cibo piuttosto che disperdere l’attenzione sull’artigianato di altre branche professionali che sono state integrate nelle passate programmazioni.
In più, ci sarà lo stand istituzionale dove si preparerà e servirà il piatto del giorno, in questo caso domani i fagioli particolarmente gustosi di Floresta che crescono ad una altitudine privilegiata e sono di colore giallo e vengono cotti come in un minestrone insieme a pomodoro, cipolla, sedano e patate.
Si tratterà di una doppia celebrazione perché “Ottobrando” si era dovuta fermare per due annate di fila (2020 e 2021) per ottemperare alle restrizioni dell’emergenza sanitaria da Covid – 19 perciò questa è la Sedicesima Edizione che è stata identificata come quella del rinnovamento.
Il Sindaco Stroscio dichiara: “C’è molta attesa per questa nostra rassegna che ha la precisa volontà di far rivivere il territorio dei Nebrodi e non solo: anche le zone limitrofe sono in fibrillazione per partecipare a tutte le Sagre di spiccata qualità che sono inserite all’interno di ‘Ottobrando’.
Le cinque domeniche sono studiate per dare spazio a tutte le nostre specialità che vengono mostrate e messe a disposizione dei consumatori, anche quando c’è la pietanza principale, a cui è dedicata la giornata.
Domani la ‘zuppa di fagioli – Vasola a Crucchittu’ che si sposa alla perfezione con la temperatura che si abbassa ma quando ci saranno i funghi protagonisti si prepareranno dai risotti ai piatti unici come l’arancino con i funghi oppure quando ci sarà l’occasione delle castagne e delle mele si realizzeranno torte e vivande a base di questi frutti stagionali. Buoni incontri ad ‘Ottobrando’ per tutti”.
La successiva domenica – 9 ottobre accoglierà il secondo raduno in programma che è la “18a Sagra del Suino Nero dei Nebrodi”. La terza domenica – 16 ottobre sistemerà sul trono la “19a Sagra dei Funghi”, la quarta domenica – 23 ottobre omaggerà la “Provola dei Nebrodi” la cui fama è giunta alla 44a Sagra ad essa rivolta e parlerà di un alimento che è già considerato storico e Pat dal Ministero delle Politiche Agricole, Presidio Slow Food e si può mangiare a tutte le ore dall’aperitivo alla colazione (stile americano) mentre l’ultima e quinta domenica – 30 ottobre sarà la “Festa delle Castagne e delle Mele”.
L’Ente comunale di Floresta porta avanti Ottobrando da quasi un ventennio (se non ci fosse stata la sciagura della pandemia) e ne è estremamente orgogliosa prendendosi cura anche dell’aspetto folclore – tradizione.
Ha costituito una Commissione apposita per occuparsi della manifestazione, in sinergia con il Primo Cittadino. Alcuni imprenditori che aderiscono fisicamente all’evento per le cinque date sono membri del Cda della Commissione, come ci spiega il Sindaco Stroscio, per poter esprimere le giuste idee e problematiche nel ruolo di addetti ai lavori.
L’edizione 2022 potrà essere un modo per riscoprire l’identità di uno di quei territori che, per la loro natura montana e per le loro difficoltà geografiche, a volte sono destinati allo spopolamento, a causa delle chance esigue di occupazione ma che invece vanno valorizzati per le peculiarità delle loro risorse paesaggistiche, turistiche e produttive e possono calamitare i giovani imprenditori per dei nuovi inizi.
Intanto, “diamo a Cesare quel che è di Cesare” mettendo in luce la bontà delle materie prime che emerge da questa superficie “bucolica” e al di fuori della frenesia urbana.
Conosciamo insieme le cinque sagre organizzate come in una grande matrioska esplosiva per il divertimento che è “Ottobrando”: nessuna è più importante di un’altra, tutte molto apprezzabili alla stessa stregua, da segnare in agenda.