Niko Romito potremmo dire che è uno chef stellato un po’ atipico, non per la sua cucina, bensì per il paese in cui il suo ristorante stellato ha vita. Parliamo di Rivisondoli, un paese tra il parco nazionale della Maiella e quello dell’Abruzzo che conta all’anagrafe circa 684 anime.
In un piccolo paese come questo, essere riuscito a conquistare tre Stelle Michelin è senza dubbio un record.
Questo successo ha origini lontane, più precisamente a quando il ristorante stellato era solo una piccola pasticceria di paese gestita dalla famiglia di Niko. Siamo nel 1996 quando i genitori dello chef decidono di convertire la stessa in una trattoria che vedeva il papà Antonio in cucina. Niko, intanto, studiava a Roma e non aveva minimamente idea che nel suo futuro la cucina avrebbe avuto un ruolo centrale. Tant’è vero che all’epoca era intento a proseguire gli studi in economia.
Accade tutto per caso e la passione della cucina per Niko sboccia in un momento della vita molto difficile: papà Antonio si ammala e lui è costretto a tornare a casa a dare una mano all’attività di famiglia accanto alla sorella Cristiana.
Ed è proprio da autodidatta che inizia la sua ascesa nel mondo della cucina stellata dove tutt’oggi è un leader indiscusso.
La cucina di Niko Romito
La cucina di Niko Romito è molto travolgente e particolarmente montanara, un vero gesto d’affetto nei confronti della sua terra d’origine.
Nonostante sia sempre rimasto fedele alle tradizioni culinarie della sua terra, ha saputo anche conferire un’impronta moderna ai suoi piatti con sapori moderni e anticonvenzionali.
È riuscito a conquistare in soli 7 anni le sue tre Stelle Michelin grazie alla sua ricerca da autodidatta riuscendo a trovare il perfetto equilibrio tra essenzialità e gusto.
Uno dei punti a favore dello chef Romito è senza dubbio dovuta alle sue spiccate doti imprenditoriali che ha saputo fondere in maniera impeccabile all’organizzazione di sua sorella Cristiana Romito che lavora ancora oggi al suo fianco dirigendo la sala del ristorante.
Parlando della sua cucina, lo chef Romito afferma: “della mia cucina si dice spesso che è semplice. È verissimo, nel senso che manca di complicazione, eppure sottintende una notevole complessità. La complessità in cucina può essere vantaggiosa, la complicazione mai.”
Il ristorante Reale
Tutto è cominciato nell’ex pasticceria di famiglia ma adesso il Ristorante Reale di Niko Romito si trova in un ex monastero del ‘500 a Castel di Sangro. Anche gli spazi sono essenziali, minimalisti e costruiti per dare la massima attenzione al piatto in scena.
Negli spazi sono impiegati solo materiali naturali come ferro, legno, e l’inconfondibile Pietra della Majella. Il ristorante, nonostante sia stato desiderato con pochi coperti, è strategico perché caratterizzato da un’estrema profondità e luminosità dovuta, soprattutto, alle meravigliose vetrate che affacciano sugli altopiani dell’Abruzzo.
Oltre al ristorante, nel complesso è nata anche un’area dedicata all’ospitalità alberghiera: 9 camere di puro charme, come possiamo leggere sul sito ufficiale della struttura.
Ma non finisce qui: nei 6 ettari a disposizione, è nata anche la scuola di cucina professionale “Accademia Niko Romito”, un vigneto sperimentale, un frutteto e un giardino di erbe aromatiche spontanee.
Il dialogo tra natura e struttura
Grazie al progetto architettonico di riqualificazione dell’ex monastero, curato da Niko Romito in persona al fianco dell’illustre architetto Leonardo De Carlo, oggi è possibile vivere un’esperienza culinaria e alberghiera immergendosi completamente nella natura abruzzese.
Ma la fusion tra natura ed essenzialità non si ferma solo in Abruzzo. Infatti, negli anni, è nato un vero e proprio progetto: Spazio di Niko Romito.
Si tratta di un’idea di ristorazione innovativa rispetto alla cucina gourmet moderna che siamo abituati oggi a intendere. I ristoranti minimalisti di Niko Romito a Roma e Milano sono un ritorno all’essenza e alla semplicità dove non c’è alcuno spazio a fronzoli e piatti scenici.
L’unica emozione è quella del sapore che, nei piatti di Niko Romito viene sempre rappresentata in maniera semplice, essenziale, anticonformista.
Anche in questi due ristoranti la luce e la profondità degli spazi sono i padroni del palcoscenico. Le ampie vetrate del ristorante in Piazza Verdi a Roma danno quasi la sensazione di poter pranzare e cenare all’interno di una serra. Potrai sentirti particolarmente a contatto con la natura.
Lo stile del ristorante in Piazza Duomo a Milano, invece, è più cosmopolita. Ma non può mancare anche qui “l’invasione” della natura all’interno dell’ampio spazio illuminato dalle ormai iconiche vetrate a parete che irradiano luce in ogni angolo.
In qualsiasi ristorante di Niko Romito ti troverai, potrai notare un’incisiva linea di congiunzione (natura-essenzialità) in tutti gli spazi che ti farà percepire subito l’impronta dello chef in ognuno di essi.