Chi è Luca Gardini sommelier
Luca Gardini viene ormai definito all’unanimità come una vera e propria star nel mondo dei sommelier, come un punto di riferimento non più solo a livello italiano, ma perfino in tutto il mondo.
L’amore e la passione che mette nel suo lavoro, infatti, lo rendono un personaggio carismatico in grado di attirare sempre più l’attenzione sul mondo del vino e lo hanno fatto diventare un esempio per centinaia di amanti dell’enologia che, proprio grazie a lui, hanno iniziato a praticare l’arte della corretta degustazione.
La sua carriera e i suoi lunghi percorsi
Luca Gardini nasce nel 1981 e, fin da ragazzo, mostra un grande interesse per il mondo del vino, complice anche la passione trasmessa dalla sua famiglia. Ecco, quindi, che ben presto inizia a cimentarsi come sommelier dimostrando una grande abilità e delle incredibili doti percettive, tanto che, ancora adolescente, entra a far parte della brigata del famosissimo ristorante Enoteca Pinchiorri.
Ed è proprio qui che Luca riesce a carpire i segreti della degustazione e si rende conto che questo è il suo futuro. Ed è sempre in questo locale che il famoso Carlo Cracco lo nota e decide di non farsi sfuggire l’opportunità di collaborare con lui. E così, tra i due inizia un rapporto di lavoro che arricchisce entrambi all’interno dell’importante locale dello chef che ha sede a Milano.
Per più di otto anni si viene a creare un sodalizio apprezzato dai clienti di tutto il mondo che hanno la fortuna di consumare un pasto presso questa famosa insegna. E sono in molti a decidere di sedersi al tavolo di questo importante ristorante non solo per apprezzare la sua cucina, ma anche per intraprendere un percorso completo che esalta ogni piatto con il vino migliore.
Le sue doti innate e lo studio sfrenato
I risultati che Luca Gardini ha ben presto raggiunto nel mondo della degustazione derivano da due aspetti fondamentali. Da un lato, infatti, vi sono le sue doti innate che gli permettono di percepire aromi, gusti e sfumature al palato e all’olfatto che pochi riescono a sentire.
Dall’altro lato, invece, c’è la sua estrema tenacia e forza di volontà che lo hanno fatto stare per interminabili ore sui libri di enologia per studiare fin nei minimi particolari questa arte.
È proprio per questi motivi che Gardini è stato definito come l’unico in grado di sentire i vini parlare perché, per lui, il vino diventa un essere animato.
Il 2011: l’anno della svolta e la scelta di iniziare una nuova vita professionale
Tutti, nella nostra vita personale e professionale, arriviamo ad un momento in cui ci rendiamo conto che è necessario compiere una svolta. Quello che stiamo facendo ci va stretto e capiamo che abbiamo davvero bisogno di cambiare.
C’è chi decide di iscriversi a una nuova scuola per ampliare le proprie conoscenze, c’è chi, magari, stravolge totalmente il proprio lavoro.
Anche per Luca Gardini è accaduto qualcosa di simile nel 2011 quando ha capito che era giunto il momento di lasciare il celebre locale di Carlo Cracco a Milano, per iniziare una nuova strada professionale.
Naturalmente tra i due i rapporti non si sono per nulla incrinati, anzi, entrambi continuano ad avere un’incredibile stima sia sul piano personale sia su quello professionale per l’altro e non si sono di certo chiusi le porte per una eventuale collaborazione futura.
Il sommelier aveva però la necessità di impiegare le sue enormi doti di degustatore e le sue grandi conoscenze enologiche in una maniera completamente differente e, così, nel 2011 ha deciso di dedicarsi completamente all’arte della comunicazione.
E come fare per realizzare questo suo desiderio in maniera efficiente?
Semplice: ha iniziato a scrivere recensioni, articoli e pubblicazioni sui principali giornali e sulle riviste più importanti in campo enologico.
Non si è lasciato sfuggire neppure la possibilità di comunicare e informare sia gli esperti del settore enogastronomico, sia i semplici curiosi o appassionati della cucina e del buon vino, attraverso il mondo del web.
Anche questo suo nuovo ruolo lo ha portato ben presto ad emergere e così è diventato il primo critico italiano che opera all’interno del Wine Searcher.
Non si ferma qui, però, perché nel 2012, in collaborazione con i principali enologi e sommelier, scrive a più mani l’Enciclopedia del vino, un testo che tratta in maniera accurata, precisa e semplice temi di enologia, viticultura, degustazione e vitigrafia.
Luca Gardini, il Wine killer
Luca Gardini è stato definito un Wine killer, cioè un killer del vino perché ha una grandissima abilità: quella di indovinare i vini alla cieca.
E di non sbagliare mai! È proprio per questo motivo che, in maniera ironica, ma allo stesso tempo molto efficace, l’immagine del suo profilo è proprio quella di un mirino, proprio come se fosse un cecchino.
Ma attenzione, perché diversamente da quello che fanno molti sommelier e degustatori, Gardini ci tiene a sottolineare che quando assaggia un vino, lui non lo sputa mai. E c’è un motivo: si può capire ed apprezzare completamente un prodotto solo se diventa parte di se stessi.
Ma come è possibile abbinare un vino al cibo in maniera corretta?
Questa è sicuramente la prima domanda che anche una persona per nulla esperta tende a fare: quale vino devo abbinare a un preciso piatto perché i due si possano esaltare a vicenda?
La risposta che Luca Gardini fornisce non è per nulla scontata, anzi è probabilmente diversa da quella che si potrebbe credere. Il sommelier, infatti, sostiene che l’abbinamento perfetto è quello che ci piace di più.
Non esistono delle regole, né scritte né orali, perché ognuno deve scegliere quello che più gradisce.
Solo in questo modo si riesce a realizzare l’abbinamento giusto. E così si può lasciare spazio alla massima creatività e fantasia del singolo.
La sua grande capacità critica
La grande capacità critica di Luca Gardini lo ha portato, subito dopo la pubblicazione della sua Enciclopedia, a redigere una vera e propria classifica delle migliori 100 etichette di vini a livello mondiale.
La stima e la professionalità del sommelier sono riconosciute ovunque, tanto che questa sua Top 100 viene utilizzata sia dagli esperti del settore sia dai semplici appassionati del buon vino come vero e proprio punto di riferimento. Ecco, quindi, che molti ristoranti, alberghi e locali di degustazione utilizzano questa classifica per redigere la loro carta dei vini con la certezza di riuscire ad accontentare e soddisfare tutti i loro clienti.
Le altre pubblicazioni: i libri di Luca Gardini sommelier
L’attività di scrittore e comunicatore gli calza a pennello, perciò Luca Gardini non si è fermato alle prime scritture, ma anzi dal 2012 collabora costantemente con la Gazzetta dello Sport e con il Corriere della Sera con l’obiettivo di rendere l’enologia e la degustazione del vino un argomento alla portata di tutti e non solo per pochi eletti.
È proprio con questo obiettivo che nel 2005 esce ‘Il codice Gardini’, un’opera accessibile e alla portata di tutte le persone che voglio cominciare a capirci un pò di più del vino, ma che non hanno alle spalle una vera preparazione.
Anche il mondo del web inevitabilmente lo attrae e lo affascina e così nel 2015 lancia il suo sito personale ufficiale Gardininotes.com in cui, in lingua rigorosamente inglese, cerca di descrivere e raccontare tutte le sue degustazioni fatte in ogni angolo del mondo.
La comunicazione, però, non è solo carta stampata e pagine online, ed è per questo motivo che Gardini diventa sempre più attivo e ricercato come commentatore e opinionista in eventi e manifestazioni sia in Italia sia all’estero.
Alcuni esempi? Il Vinitaly, Vin Expo, Barolo/Brunello sono solo alcune delle esperienze che lo hanno visto come protagonista.
In ogni caso, comunque, la schiettezza caratterizza tutte le sue forme comunicative ed è per questo che più volte ha espresso il principale problema dell’enologia e della produzione vitivinicola italiana. La nostra nazione, infatti è in grado di produrre vini di ottima qualità che non hanno eguali sul mercato a livello europeo e mondiale, ma non è capace, poi, di comunicare e promuoverli in maniera corretta. Solo quando saremo in grado di raccontare la nostra unicità e di rendere evidente la riconoscibilità e il legame con il territorio di ogni prodotto, allora avremo raggiunto lo scopo.
Luca Gardini, un sommelier pluripremiato
Le grandi capacità come sommelier di Luca Gardini sono riconosciute universalmente fin da quando ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo del vino e delle degustazioni. Ecco perché i premi e i riconoscimenti che gli sono stati attribuiti e che continuano ad arricchire il suo palmares sono l’inevitabile dimostrazione del suo incredibile valore.
Alcuni dei più importanti traguardi da lui raggiunti sono:
– Miglior Sommelier d’Italia nel 2004
– Oscar del Vino come miglior Sommelier del vino al Ristorante nel 2005, con riconoscimento alla carriera
– nel 2009 vince il primo premio come Ambasciatore Ferrari del metodo classico
– Miglior Sommelier d’Europa nel 2009
– Miglior Sommelier del Mondo nel 2010
– nel 2011 viene nominato testimonial ufficiale del Barolo DOCG e gli viene addirittura dedicata un’etichetta di questo tanto rinomato vino, che viene conservata nel museo ufficiale del Barolo
– nel 2018 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Italiana Mattarella Cavaliere al Valore
– nel 2020 la rivista Food and Travel lo ha insignito del premio speciale Miglior Comunicatore del Vino
L’intervista fatta da Forbes
Pochi riescono a realizzare un sogno del genere ed essere intervistati da una delle riviste più importanti in tutto il mondo, ma Luca Gardini ci è riuscito. La rivista Forbes, nella versione italiana, infatti, ha deciso recentemente di dedicargli più pagine su un suo numero e lo ha fatto con un’intervista completa, avvincente e ricca sul Luca Gardini uomo, sommelier e grande comunicatore.
In questa occasione, Gardini non poteva non contestualizzare il vino nel difficile momento che stiamo vivendo a livello mondiale a causa della pandemia e infatti ha sottolineato come la ripresa che lentamente si sta vivendo anche in enologia è un vero e proprio miracolo che deriva dall’operosità e dalla professionalità di tutte le figure coinvolte nel settore.
Così come i nostri grandi vini italiani stanno sbarcando in tutto il mondo, anche lui ha voluto diffondere la sua arte comunicativa anche all’estero e così ha iniziato una proficua collaborazione con il più importante canale commerciale di vini a livello mondiale, Zachys, diventando il responsabile per i prodotti italiani.
Nell’intervista, poi, Gardini ha sottolineato come quello del vino sia un mondo ampio, completo e complesso ed è per questo motivo che il suo sito Gardininotes.com si sta arricchendo di sempre più sezioni per non lasciare nulla di inesplorato.
La lenta ripresa verso cui ci stiamo muovendo e il miglioramento dei dati relativi all’infezione da Coronavirus lo stanno anche portando a ricominciare ad organizzare le sue lezioni e gli eventi in presenza che tanto successo riscuotevano in passato.
La produzione di vini naturali
Altro tema a lui tanto a cuore è quello della produzione di vini naturali, cioè ecosostenibili a tutti gli effetti. È per questo motivo che Gardini spera che questi prodotti non si rivelino solo una moda del momento, ma che sempre più cantine e cooperative enologiche inizino a produrre vini in maniera biologica, sostenibile e secondo i principi della lotta integrata.
Nell’intervista a Forbes, come in qualsiasi altro suo intervento, Gardini è schietto e sincero, perciò non si tira indietro quando gli viene chiesto di fare il nome delle cinque migliori cantine del momento, delle quali sottolinea i tratti distintivi e i punti di forza.
L’articolo non poteva che concludersi in maniera ironica e col sorriso perché Luca Gardini è anche questo, un uomo che riesce a fare dell’ironia un suo tratto distintivo.
E, allora, alla domanda da parte del giornalista, su chi sarebbe se fosse uno sportivo, un cantante e un personaggio dei fumetti, le sue risposte sono state immediate: Maradona (e questo Gardini è una persona molto ambiziosa), Vasco Rossi, perché entrambi sono spericolati, e … Gigi La Trottola!
Vi è, infine, una riflessione nostalgica e personale che prende spunto dalla passione di Gardini per quello che fa.
Il sommelier, infatti, non vuole cadere nella ripetitività e nella noia, perciò continuerà a svolgere questo lavoro solo fino a quando sentirà vibrare il pavimento sotto i suoi piedi assaggiando un vino e comunicando le sensazioni che ne riceve.