Le moeche sono delle vere e proprie specialità della tradizione veneta, decisamente uniche e rare.
Dette proprio per la loro bontà e rarità “pepite di Venezia”, le moeche sono dei piccoli curiosissimi granchi che vengono prelevati dal mare nella fase della loro muta.
Infatti, questo è il momento ideale: la transizione che prevede l’abbandono della vecchia corazza per formarne una nuova.
Prelevarli in questo momento di transizione permette di ottenere una carne particolarmente tenera e molto saporita.
Quando è il periodo per mangiare le moeche?
La primavera e l’autunno sono le stagioni perfette per pescare le moeche ed essere sicuri di gustare la loro miglior carne.
Esistono anche le masanete, o masenete – le femmine di questo animale – dotate di guscio meglio non consumarle alla fine dell’estate perché è il momento in cui sono piene di uova.
Quanto costano le moeche?
La carne delle moeche è particolarmente tenera ed è per questo che il loro costo è particolarmente elevato. Ecco perché:
- Il prodotto è stagionale, avendo due periodi di pesca ben definiti, diventa un prodotto particolarmente di nicchia.
- Questo ne consegue un lavoro molto minuzioso da parte dei moecanti.
- La loro giornata di lavoro inizia molto presto al mattino, con la pesca delle moeche, per poi procedere con la successiva fase di separazione e di cernita.
Per queste due principali ragioni, il prezzo delle moeche si aggira tra i 5-7 euro al pezzo e anche sui 50-70 euro al chilo. In alcuni casi, si può arrivare anche quasi a 100 euro al chilo.
Dove si trovano le moeche?
Essendo così particolari, anche il loro reperimento è altrettanto di nicchia. Si possono acquistare principalmente:
- Nei più celebri mercati ittici della zona, come quello di Rialto o di Chioggia.
- Nelle migliori pescherie al di fuori della laguna
Come si mangiano le moeche?
Anche il modo in cui si consumano è altrettanto particolare e singolare. Si tratta di un prodotto freschissimo che necessita di devono essere consumato a poche ore dalla pesca.
Bisogna mangiarle intere: non vanno staccate né le zampe né la testa. Anche queste parti del corpo sono tenerissime grazie alla fase di muta nella quale perdono la corazza e diventano estremamente vulnerabili e gustose.
La tradizione veneziana dice che le moeche si debbano cucinare ancora vive e rigorosamente fritte in olio bollente, per poi essere mangiate ancora calde e croccanti accompagnate dalla polenta bianca da non confondere con quella gialla trentina come la polenta di Storo.