Le arance di Sorrento sono agrumi che, come i limoni famosissimi per il limoncello, hanno una lunga storia in quest’angolo di paradiso campano.
Le piante di arance bionde sono coltivate da secoli e sin dal Trecento hanno reso ricco il territorio.
Chi ha la fortuna di visitare Sorrento potrà vedere gli aranci non certo soltanto in campagna, dove si coltivano, ma anche in molti scorci del paesaggio e lungo i viali del paese, ai lati dei quali fanno da arredo urbano.
In inverno i rami si caricano di pomi giallo-arancione, rendendo festoso l’ambiente circostante.
Quali sono le caratteristiche delle arance di Sorrento?
Per raccontare un frutto come l’arancia bionda sorrentina, occorre naturalmente partire dall’albero: la pianta in questione è il “Biondo Sorrentino”, una cultivar che si affianca ad un altro agrume sempre molto diffuso in zona, il “Biondo Equense”.
L’arancia del Biondo Sorrentino è un frutto da tavola, significa cioè che è ideale da consumare fresca a spicchi. Ovviamente è ottima anche per preparare marmellate, spremute e centrifugati.
Sono due i principali motivi per i quali questi agrumi sono apprezzati da moltissimi estimatori: i frutti sono “generosi” di spicchi e il loro sapore è particolarmente dolce.
Trovandovi a sbucciare un’arancia bionda di Sorrento troverete che il frutto è di grandi dimensioni, la buccia è spessa, gli spicchi presentano molti semi.
I follovielli: canditi di arance di Sorrento
Laddove c’è abbondanza di un prodotto è facile che vi sia una ricetta tradizionale che lo mette al centro degli ingredienti principali: così è anche a Sorrento e nei paesi limitrofi, dove le arance della mamma non soltanto sono mangiate sbucciate o spremute, ma sono usate anche per ottenere liquori, sciroppi e dolci.
Una tipicità culinaria (molto regalata proprio durante le feste natalizie) sono i “follovielli”.
Si tratta di canditi ottenuti da arance bionde e uva, avvolti nelle foglie di arancio come in un pacchetto regalo.
Belli a vedersi, profumati e molto gustosi, sono anche facili da realizzare. Occorre per prima cosa candire le scorze di arancia (caramellandole in uno sciroppo di acqua e zucchero).
Poi occorre bollire i chicchi di uva nel vino. Uva e canditi, una volta pronti, vanno chiusi nelle foglie di arancio, legate da uno spago o dalla rafia.
Infine, i follovielli vanno fatti riposare a temperatura moderata in forno, perché si asciughino.
L’idea in cucina: maiale alle arance
Una ricetta molto invitante ha la carne di maiale come coprotagonista: questo secondo piatto, né costoso né complesso, ha il pregio di essere molto appetitoso e dal sapore raffinato. La preparazione prevede questi ingredienti:
- lombata di maiale e molte arance
- 1/2 bicchiere di olio di oliva
- sale e pepe
La lombata, salata e pepata a piacere, viene fatta rosolare in tegame con l’olio, dopodiché occorre aggiungere molto succo di arance spremute (tale da coprire il maiale e riempire il tegame); in alcune varianti si aggiungono anche i pezzetti di buccia. La carne viene fatta cuocere a fiamma bassissima per circa un’ora a tegame coperto.
Sorrento: una festa per le arance bionde
Per omaggiare questi deliziosi frutti endemici, ogni anno a febbraio è organizzata una giornata speciale dal titolo eloquente: “Spremuta Day”.
La festa è organizzata periodicamente con l’ausilio di Slow Food.
Il periodo di fine inverno non è casuale, in quanto febbraio rappresenta il mese di massima maturazione del frutto e, quindi, di massima raccolta delle arance. Quest’anno, però, la giornata è anticipata da un’altra iniziativa che coinvolge le piante del verde urbano.
Si tratta del “SorrentoOrangeWeek”, che promuove la raccolta delle arance dagli alberi appartenenti al verde pubblico nel corso del mese di dicembre e di gennaio.
Le arance “pubbliche”, invece di essere smaltite come scarto della potatura, saranno destinate ad aziende locali che le trasformeranno in prodotti gastronomici.
Il ricavato della vendita sarà investito per comperare nuovi aranci da mettere a dimora nelle aree pubbliche.