Da un papà visionario – “Don Cono” – che aveva il sogno di realizzare un villaggio turistico negli anni Settanta ad un cuoco che ha macinato esperienza, inaugurando il suo primo locale all’estero all’epoca di Gorbaciov nell’82. Qui c’è tutto per essere apripista e precursori di un’avventura ristorativa che parla non solo la meraviglia del siciliano ma la tradizione della costa tirrenica di Messina. Così, si mette a segno la fruizione al pubblico del ristorante “La Terrazza” nel resort Testa di Monaco con la sua Natural Beach al confine tra Capo d’Orlando e Brolo, vicinissimo al confortevole porto e al centro di Capo d’Orlando, a partire dall’inizio di questa settimana con tutto il cuore della famiglia Ricciardello e dell’attuale amministratrice Marinella Ricciardello. La novità dunque è la partenza verso la ristorazione degli ospiti esterni al villaggio con una scelta enogastronomica che scatta dalla colazione e procede a pranzo e a cena (con un preludio idilliaco di aperitivi al tramonto), in una struttura che è attiva nella ricettività da ben cinquanta anni con una bellissima vista mare e spiaggia privata. Fino allo stato dell’arte, il servizio pensione completa era esclusivamente rivolto a chi soggiornasse nel resort che è dotato di 38 camere nella fascia hotel e un’altra ventina di soluzioni attrezzate in appartamenti tra bilocali, monolocali e strutture.
Dopo la cena di presentazione con gli addetti ai lavori della comunicazione e del Food and Wine e del territorio, con cui è stato distribuito anche un assaggio sostanzioso della nuova carta dei vini, si può apprezzare il menù prettamente dedicato al pesce fresco di zona con i piatti tipici messinesi, selezionati e preparati dallo chef Francesco Puliafico. Questo specialista della cucina è tornato da dodici anni nella Città dello Stretto e ha subito avviato questa collaborazione con la sua amica storica Marinella, nonché imprenditrice del turismo e già esponente di Federalberghi. L’abilità dello chef si spende tra ottimi crudi di pesce ma anche pesci al sale e all’acqua pazza e comunque spaziando nella qualità prelibata dei pesci locali, forniti da partners del comprensorio. “La Terrazza” non si fa mancare anche qualche tagliata di carne, a detta dello chef, anche se può non essere una richiesta abituale e contestualizzata.
“I miei genitori hanno reso questo posto possibile – commenta la padrona di casa Marinella Ricciardello -. Ci voleva un evento importante per un ristorante di un villaggio che vuole confrontarsi con l’utenza esterna a tutto campo. Per noi è un’ampia scommessa di un territorio che si allaccia a ciò che mio padre intendeva attuare, un investitore del cemento che ha costruito la prima motonave per le Isole Eolie. Le nostre radici lavorative sono un terreno che apparteneva al mio bisnonno materno, il cui progetto è stato poi sviluppato con un’analisi futuristica da mio padre per l’espansione dell’area costiera. Ad oggi, senza il mio staff, io sarei niente. E la cura dei prodotti di alto livello DOC e DOP che identificano i nostri borghi, le nostre montagne (a partire dall’olio d’oliva) e i nostri mari ci aiutano a restituire l’attenzione su questa incantevole terrazza”.
All’interno della serata di battesimo della nuova location, ci sono stati i banchetti riservati alla sezione enologica a cura dei rappresentanti di varie cantine siciliane, Lillo Mollica e Dino Bonsignore
e la presenza anche della produttrice del London Dry Gin nostrano “Messenion” Margot Villari che si sta facendo conoscere sul mercato nel circuito Horeca, soprattutto negli ultimi anni, esprimendo l’aromatizzazione al finger lime siciliano e con sei botaniche pittoresche, oltre a questa, come il caviale limone e un non so che di agrumato della Trinacria.
Al fianco di Marinella attualmente, come sempre, ci sono una delle sue gemelle e la madre Maria Traviglia che ci illustra, davanti ad una cena a buffet e un calice di vino pregiato, quale sia stata appunto la miccia di questa lungimiranza familiare: dal nonno Antonino Marcazzò e dallo zio Ignazio Marcazzò, inframmezzando la proprietà della signora Maria, si edifica la prima parte di villaggio con il marito Cono Ricciardello e il cognato. Dal concetto di accoglienza si arriva all’impalcatura di un sapere enogastronomico che muove piccoli e poi grandi passi con il gusto di promuovere e sensibilizzare uno dei centri più allettanti dei Nebrodi sia in termini di isola nell’Isola sia di ricerca nel settore agroalimentare e della sostenibilità. Nei giorni scorsi, per esempio, alcuni avventori spagnoli approdati direttamente in barca hanno potuto godere della nuova offerta, come ci ha sottolineato lo chef, suffragando il fatto che questa lingua di litorale, insieme al suo Resort, può essere una meta specifica per incontrare le tradizioni culinarie del territorio.
La filosofia di “the act of traveling for a taste of place in order to get a sense of place” fa esplicito riferimento alla necessità di creare un itinerario di viaggio mediante l’impiego dei sapori provinciali e regionali e agguantare meglio l’essenza di un luogo. E non per forza per intraprendere un cammino intenso, si deve marciare per troppi chilometri. Spesso ad un tiro di schioppo, trovi bellezze inimmaginabili da coltivare.
“La Terrazza”, come si deduce dalla sua carta dei vini e il menù, che cambia quotidianamente, si adegua alla sostenibilità ambientale della sua posizione, generando ritorni economici positivi e associando alla cultura del cibo una pratica inclusiva di aspetti etici.
In questo, preziosa è la sintonia con lo chef Puliafico che è cresciuto nell’esercizio di ristorazione dei suoi genitori, operativo per ben quaranta anni a Messina sui Colli San Rizzo. Anche lui ha un sogno nel cassetto da concretizzare proprio in quei dintorni. Lo chef ha fatto tanta gavetta ma è stato anche titolare di locali a Londra in una delle zone più ricche, dove ha mantenuto per un anno un ristorante italiano e poi in Mexico dal 2006 al 2010 persino con catene di ristoranti (grazie alla società Sorrisi), dove si cucinava tutto italiano: chef Francesco è stato molto stimato per la sua pasta al dente che gli Americani a Boston e Miami non sapevano cosa fosse.
Per il locale odierno La Terrazza che dispone di allestire 140 coperti sia pranzo che a cena, il ringraziamento occorre per tutto lo staff nelle figure del direttore di sala Maurizio e del giovane bartender Lorenzo Maria Marino, di appena 21 anni e già vincitore di competizioni.
A “La Terrazza”, cibo e vino sono braccia di autenticità e differenziazione, in armonia con la voglia dei “turisti del mangiar bene”, convolti dalla trasformazione culturale e antropologica delle origini e dei processi di produzione degli alimenti tipici e, infine, delle vicende storiche, artistiche e sociali.
Marinella Ricciardello ha maturato nel tempo che l’unicità delle risorse culinarie è sempre più un fattore decisivo nel fenomeno dell’incremento turistico. La titolare è una delle prime siciliane a frequentare una delle più accreditate scuole di formazione manageriale svizzere, il “Cesar Ritz College” che si qualifica con il trasmettere e motivare un senso di appartenenza e “di orgoglio locale”.
Le leccornie della serata hanno previsto un buffet con crudi affumicati, ostriche, frutti di mare, acciughe marinate, sushi siciliano, pastellati dell’orto e particolari tartine;
nei condimenti è stato utilizzato l’olio pregiato dell’Azienda Agricola Biologica “Calogera Milio” di Ficarra, firmata Stefania Milio; quattro degustazioni di primi piatti quali cacio e pepe con tartare di gamberetti,
spaghetti alla carbonara di mare con spada affumicato, busiate “La Terrazza di Testa di Monaco” e caserecce con le sarde. Come secondo, anelli di totano fritto e braciole di pesce spada alla peloritana; per dessert – due specialità – sorbetto limone e zenzero e
profiteroles al pistacchio e gianduia.
Per le etichette di cantine isolane si è assicurata la qualità come l’innovazione.
Baglio Cristo di Campobello, tenuta dell’agrigentino, ha proposto un blend bianco Adenzia di Grillo e Inzolia, Adenzia rosso di nero d’avola e sirah e Cdc – rosso Nero d’Avola, Merlot e Sirah. Barone Sergio della Valle di Noto con il Grillo Alegre e Luigia che è un rosato da uve Nero d’Avola. Per la cantina Lipari di Santa Lucia del Mela presentati i due Mamertino bianco e rosso. Theresa Eccher, sita in un’ammaliante Contrada dell’Etna a Solicchiata di Castiglione di Sicilia, a spicca con la Contessa del vento – Etna Bianco Superiore e Alizée – Etna Bianco Carricante.
Tenute Navarra di Caltanissetta sono state sponsorizzate dal Sofien che un è Grillo e Chardonnay insieme e da un Rose Mosse che è un frappato metodo Martinotti.
Molto apprezzate le Tenute Tonnino con Mediterraneo bianco Chenin Blanc (acclimatamento dei vini della Loira con spigolosa acidità, sentori erbacei e fruttati, quali mela e pera, molto beverino e irresistibile) e rosso Sirah che sono caratterizzanti la Valle del Belice, nelle microzone di Contessa Entellina, Poggioreale e Salaparuta.
La Terrazza – Testa Di Monaco Natural Beach
Via Nazionale km 100+400, Capo d’Orlando
Tel. Fisso: +39 0941955016