Il vino in cucina è un ingrediente utilizzato per la preparazione di pietanze salati e non solo. Vediamo oggi 3 golose ricette in giro per l’Italia dove a primeggiare è il vino nei dolci.
Puglia: Le cartellate
La ricetta tradizionale le vede realizzate con il vin santo, per i bambini poi si è deciso di far anche una versione con il miele a sostituzione del vino. Noi oggi, però, scopriremo qualcosa in più sulla ricetta tradizionale.
Le cartellate sono inconfondibili proprio grazie alla loro forma a rosone realizzato con una pasta molto particolare: infatti non è prevista l’aggiunta di latte o uova. Gli ingredienti sono farina, olio extra vergine di oliva e vino bianco.
Una volta realizzate le forme, vengono fritte e poi immerse per un minuto nel vin cotto.
Lazio: ciambelline al vino
Dette anche le ‘mbriachelle, rappresentano il fine pasto dolce della tradizione laziale. Avete mai sentito l’espressione “è finita a tarallucci e vino”?
Oggi diciamo così quando vogliamo intendere che una discussione, o comunque un evento importante, sia finito poi “in caciara”. Si dice in questo modo proprio perché, soprattutto nelle fraschette e nelle osterie dei Castelli Romani, è usanza finire i pasti con queste ciambelline e un bicchiere di vino (nel quale queste andrebbero anche “inzuppate”).
Una delle caratteristiche più amate della ciambellina al vino è il suo sapore: infatti, nonostante sia un fine pasto dolce, non lo è esageratamente. Anzi, il suo è un retrogusto leggermente salato.
Calabria: i Turdilli
I turdilli sono il dolce natalizio per eccellenza in Calabria. La pasta tradizionale per la loro realizzazione prevede l’impiego del vino che li fa diventare infatti di un colore piuttosto scuro.
Ma non finisce qui! Infatti, dopo averli fritti, i turdilli vengono anche passati nel mosto cotto per insaporirli ulteriormente.
Anche qui non c’è da temere, infatti per i più piccoli è prevista una pasta semplice, senza vino e l’immersione finale nel miele.
Ciò che rende i turdilli così speciali, è la cura nella realizzazione della striatura in superficie. Per gli improvvisatori è possibile avvalersi anche di una forchetta, ma da tradizione le massaie si avvalevano del civu: antico utensile fatto a mano e indispensabile per realizzare la miglior striatura per i turdilli.
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