Vino tipico d’Ischia
Se “in vino Veritas” è anche vero che il paese con il maggior numero di vitis vinifera al mondo è l’Italia. Grazie alle sue oltre 350 varietà, il nostro Paese è primo al mondo per varietà di vitis vinifera. In Italia il vino viene prodotto dagli antichi Greci fin dal lontano 1000 a.C. Già quei marpioni illuminati degli antichi greci, infatti, capirono le qualità di questa divina bevanda, tant’è che gli stessi coloni greci si distinsero nella coltivazione della vite e nella produzione del vino quando ancora l’isola verde si chiamava Phitecusa. Una Terra fertile, di origine vulcanica e dal clima mite, che ben si prestava alla crescita della vite.
La Storia
Diversi, sono i reperti rinvenuti ai nostri giorni usati per gustare questa bevanda, una di queste è la coppa di Nestore, reperto ischitano che contiene un epigramma formato da tre versi dove si fa un esplicito riferimento poetico ai facili costumi di Afrodite, ma certo non è quello a interessare, bensì un’iscrizione che evoca il potere e le qualità del nettare fermentato.
E si sa che la memoria si trasmette attraverso il riunirsi e la condivisione, e cosa c’è di meglio se non condividere un momento, un’emozione, con un calice di vino alla mano? Quindi ad Ischia ormai, da più di un decennio, si svolge l’evento “Andar per Cantine”, un tour per le vigne e le cantine di tutta l’isola che ha l’obiettivo di mostrare, ai turisti come agli autoctoni, la cultura e la tradizione legata a questa bevanda.
L’iniziativa si svolge durante il periodo della vendemmia dove i grappoli s’impastano tra la fine di settembre e l’inizio d’ottobre. Un’iniziativa in grande ascesa, tant’è che i giorni dedicati a favore di questa festa aumentano di anno in anno.
“Andar per Cantine”, dunque, permette di far conoscere quest’isola straordinaria attraverso il vino, un posto sospeso tra terra e mare, dove a intrecciarsi sono antiche cantine e filari rigogliosi.
La produzione dei vini a Ischia
La zona di produzione dei vini dell’isola d’Ischia corrisponde ai suoi confini geografici e si caratterizza per terreni collinari e vulcanici ben drenati che conferiscono ai vini eleganti note minerali, miste a sentori tipici della macchia mediterranea.
Ma se le viti e le uve beneficiano di un substrato fertile e di un clima favorevole (in estate le brezze marine attenuano la calura proteggendo i grappoli), la conformazione dei terreni non è molto agevole e non rende semplice il lavoro dei vignaioli ischitani.
Si parla giustamente di viticoltura eroica a Ischia in quanto i vigneti insistono, per la maggior parte, su superfici rocciose terrazzatte oppure scoscese, delimitate dai tipici muretti in tufo verde chiamati “parracine”: lavorare in vigna in queste condizioni vuol dire eseguire la maggior parte del lavoro a mano, spesso arrampicandosi e senza l’ausilio di mezzi meccanici, se non in parte.
Ischia Biancolella DOC: iconico vino d’Ischia
Quando si parla di vini ischitani vengono in mente i vini bianchi tra cui il Biancolella, ottenuto dall’omonimo vitigno autoctono che a Ischia ha trovato un habitat eletto. Il bianco ischitano è un vino che trasmette positività e freschezza grazie al colore giallo paglierino e all’affascinante bouquet di agrumi, frutta a polpa bianca ed erbe aromatiche. Abbiniamolo ad antipasti di terra o di mare, a formaggi poco strutturati, a frutti di mare e crostacei o semplicemente degustiamolo come aperitivo.
Ischia Forastera DOC: il socievole bianco ischitano
Altrettanto caratteristico è il vitigno Forastera, presente anche nel resto della Campania ma che a Ischia ha trovato un contesto perfetto per la sua valorizzazione organolettica.
A bacca bianca, la Forastera è un’uva molto resistente alla filossera ma la sua coltivazione ha una resa incostante a seconda delle annate, motivo per il quale viene utilizzata soprattutto in assemblaggi più che in purezza.
In quest’ultimo caso il vino risultante è morbido e profumato con aromi floreali e di frutta bianca; fresco e asciutto, si adatta perfettamente a piatti di pesce oppure come aperitivo.
Cantine Tommasone utilizza quest’uva anche nelle etichette “Terradei” e “Ischia Bianco Spumante”.
Ischia Bianco DOC: piacevolezza isolana
La Forastera è una delle componenti dell’Ischia Bianco DOC. Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve di altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione per la provincia di Napoli, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%. L’Ischia Bianco Doc è un vino di Ischia dal buon corpo, fresco con piacevoli note minerali miste a frutta e fiori.
Ischia Forastera e Piedirosso: uve d’Ischia
Anche i vini rossi di Ischia rivelano pienamente la felice esuberanza della località partenopea: dominati dai vitigni Guarnaccia e Piedirosso, vengono generalmente integrati da altre uve. Ricchi e complessi, i rossi ischitani hanno di solito buoni tannini, una certa gradazione alcolica e si accompagnano tanto a sughi e piatti di carne e selvaggina quanto a ricette di pesce più strutturate.