Dopo un lungo stop, l’insegna guidata dallo chef Stefano Sforza riapre in continuità con la svolta etica e con la novità dei cocktail per l’aperitivo
Da martedì 1° giugno i clienti del ristorante Opera Ingegno e Creatività di Torino potranno tornare ad animare le sale che tanto sono mancate loro in questo lungo periodo di fermo. Ad aspettarli, vi sarà il nuovo menu mono-ingrediente dedicato al pomodoro, il rinnovato percorso degustazione Opera, i piatti della carta e i cocktail, per la prima volta proposti nella carta del ristorante di via Sant’Antonio da Padova.
“Nessuno di noi poteva desiderare notizia diversa in questo momento”
ha detto lo chef Stefano Sforza.
“La riapertura del ristorante rappresenta per noi motivo di liberazione e di ritorno alla normalità. Non vediamo l’ora di far assaggiare ai nostri clienti le tante idee che abbiamo partorito in questo periodo”.
Particolarmente entusiasta per la notizia è risultato essere anche il titolare dell’insegna torinese, Antonio Cometto.
“Vedere i ragazzi fermi in questo ultimo periodo è stato difficile. Speriamo che il mese di giugno sia foriero di tanta positività e di una rinascita per la nostra realtà e per tutto il settore della ristorazione”.
Dal primo giugno, il ristorante osserverà i seguenti orari: 12:30-14:30 e 19:00-23:00 dal martedì alla domenica, 19:00-23:00 il sabato e 12:30-14:30 la domenica.
IL NUOVO MENU POMODORO E IL RINNOVATO MENU OPERA
Dopo aver inaugurato il menu mono-ingrediente con il pomodoro e aver passato in rassegna il cavolfiore e il carciofo, lo chef Stefano Sforza ha deciso di riprendere dall’inizio, da quel primo ortaggio che era stato protagonista di un singolare menu, dall’antipasto al dolce.
Così, l’oro rosso diventa nuovamente il primo attore di un percorso che si innova e si rinnova.
Tra le cinque portate spicca l’accostamento del primo antipasto con anguria e mandorla, il curioso secondo Millefoglie e il dessert che, in ogni menu mono-ingrediente dello chef Sforza, riesce sempre a catturare l’attenzione.
Se non cambia il numero di portate del viaggio vegetale, si aggiunge un percorso di abbinamento vini ad hoc.
Adesso, le scelte di accompagnamento sono due, rispettivamente Atto I e Atto II, come sempre costruite e consigliate dal sommelier Carlo Salino.
Rinnovato, nella sostanza ma non nella formula, è invece il menu degustazione Opera che, nelle otto portate, offre ora un’anteprima del menu Pomodoro e il raro accostamento – neanche poi tanto, considerata la rappresentata presenza della frutta nella cucina dello chef – di Pollo, albicocca.
Tra le cose particolari del ristorante spiccano la cucina a vista visibile dall’esterno del locale così i passanti possono vedere gli chef all’opera e l’assortimento di occhiali da vista molto fashion disponibili per i clienti distratti che li hanno dimenticati e quindi non sono in grado di leggere il menù in maniera soddisfacente.
I COCKTAIL E LA CARTA APERITIVI
Per la prima volta nella storia del ristorante, i cocktail avranno un posto fisso nella carta aperitivi che sarà consegnata ai clienti. Tre le scelte, curate dal sommelier, che saranno ordinabili a inizio pasto: l’Americano (Torino-Torino) con vermouth, bitter, soda, kumquat e scorza di limone, il Negroni (“Quello che beve il conte Negroni”) con vermouth, bitter, gin, fetta d’arancia essiccata e scorza di lime, e il Moscow Mule (Reykjavík’s Mule) con vodka, ginger beer, succo di lime, lime essiccato e sottaceto. Completano la carta aperitivi tre scelte diverse di bollicine – un Alta Langa, un Trento Doc e un Brut francese – altrettanti tè, una scelta verde, una bianca e una nera – e quattro differenti acque.
Il nuovo menù di Opera Torino
Una cucina netta,che si fa apprezzare per l’essenzialità oltre che per la cura estetica dei dettagli.
Assaggiando un piatto dello chef Stefano Sforza, rimarrete sorpresi da entrambi gli aspetti e dalla
sua attenzione verso il tema della sostenibilità.
Le scelte che hanno portato alla creazione dei piatti, che degusterete, vanno in una precisa direzione.
Puntano ad ottenere un risultato quanto meno impattante per il nostro pianeta.
I due menu degustazione, un inno alla cucina contemporanea dello chef, rappresentano il miglior
modo per scoprire la sua filosofia e capacità di valorizzare un singolo ingrediente vegetale nella
sua interezza.
Completano il percorso che vi apprestate a iniziare numerose, piccole preparazioni che la brigata realizza in cucina e che il maître vi farà assaggiare tra una portata e l’altra.