In occasione del Pizza Day arriva da Don Antonio 1970 a Salerno il nuovo menù degustazione dedicato alla figura del pizzaiolo. Fabio Di Giovanni, pizzaiolo salernitano al timone della pizzeria Don Antonio 1970 a Salerno, lancia il suo nuovo menù degustazione “ConFORME” caratterizzato da ricordi, profumi, colori e sapori che descrivono al meglio l’arte del pizzaiolo.
Un vero viaggio nella celebrazione della figura del pizzaiolo, mestiere un tempo ritenuto di serie B mentre oggi è all’apice dell’arte bianca.
Giornata mondiale della pizza 2025
Il 17 gennaio si festeggia il World Pizza Day, ossia la Giornata Mondiale della Pizza, dedicata a uno dei simboli della cucina italiana più conosciuti e apprezzati in tutto il pianeta. Un’occasione perfetta per rendere omaggio al ruolo del pizzaiolo, vero e proprio artista che, con la sua esperta manualità, riesce a combinare elementi semplici come l’acqua e la farina per dar vita ad un disco di pasta apprezzato in tutto il mondo.
La data è stata scelta in onore di Sant’Antonio Abate, protettore dei lavori legati al fuoco, come quello del pizzaiolo per l’appunto, oltre che dei panettieri e dei pompieri. Il World Pizza Day è nato nel 2017 dopo il riconoscimento “L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano“, entrato nel Patrimonio Culturale dell’Umanità dell’UNESCO.
Per questi motivi, il menù degustazione “ConFORME” di Don Antonio 1970 è dedicato al pizzaiolo. Tutto gira attorno all’arte bianca e alla manualità del pizzaiolo, capace, con le proprie mani, di tirar fuori dal disco di pasta forme diverse in perfetto equilibrio tra tradizione e contemporaneità. Un menù in continua evoluzione che seguirà la stagionalità dei prodotti e gli orientamenti innovativi di Fabio Di Giovanni.
“Ho voluto dedicare il menù “ConFORME” alla figura di pizzaiuolo, a cui orgogliosamente di appartengo, per dar valore ad un ruolo che solo negli ultimi anni sta acquisendo considerazione da addetti ai lavori e pubblico.
Tutte le portate del nuovo menù girono attorno all’arte del pizzaiolo e alla sua capacità di trasformare acqua e farina in un piatto dalle forme diverse, contemporanee e tradizionali al tempo stesso, con sapori, colori e profumi apprezzati in ogni parte del mondo” ha tenuto a precisare Fabio Di Giovanni in merito al nuovo menù degustazione di Don Antonio 1970.
Il menù degustazione “ConFORME” è una parentesi del menù invernale già lanciato poche settimane fa da Fabio Di Giovanni assieme ad Ingordo, il farmacista food creator nocerino Alessando Tipaldi.
Il duo Di Giovanni – Ingordo hanno già dato vita ad un menù che spazia da oriente ad occidente cavalcando sapori tradizionali napoletani con forme e proposte fusion. Ogni portata abbinata ad un drink, accuratamente preparato dal bartender di Don Antonio 1970, oppure ai vini delle oltre 40 etichette presenti in cantina. Un’offerta culinaria che aveva preparato il pubblico all’arrivo del menù natalizio.
Le portate del menù
Le portate del menù degustazione “ConFORME” saranno 6, ovvero:
– Bao, tipico panino giapponese cotto al vapore e poi fritto, con baccalà mantecato, scarola liscia cruda, olive taggiasche e mayo di papacella napoletana. Pairing consigliato: champagne oppure un Pietrafumante Caprettone del vesuviano;
– Ciabattina con farina di tipo 1, ovvero un classico della domenica: una mini ciabattina farcita con polpette al pomodoro. Pairing consigliato: un Gragnano freso e frizzante per richiamare il vino da tavola domenicale;
– Padellino “Ricordo di un forno”, pizza tipica piemontese che si contraddistingue per la sua cottura in forno elettrico in un padellino, appunto. Condito semplicemente con crema di pomodoro arrosto, olio e origano. Pairing consigliato: un irpino Fiano Mater.
– Ruota di carro provola e pepe oppure una cosacca, le pizze classiche della tradizione napoletana. In abbinamento un Gin Tonic con il gin salernitano Xamorfos con basilico come garnish;
– Cenere, una pizza contemporanea in stile Don Antonio 1970. Fiordilatte, pancia di maiale cotta a bassa temperatura, porro fritto, finta cenere di porro bruciato, patate cotte sotto cenere, profumo di aceto di riso. In abbinamento un vino importante come il sardo Su Travu 2018, malvasia nera e cabernet, un taurasi Terzotratto 2018 dell’azienda irpina I Favati, un amarone Monte del Fra 2018 oppure un Lagrein riserva Zemmer 2018.
– pre-dessert con una cialdina al cioccolato, ganache al cioccolato e lampone ghiacciato accompagnata da una provetta con infuso al basilico per sciacquare la bocca prima del dessert;
– Ricotta e pera, ovvero un padellino con impasto crunch alla nocciola, mousse di ricotta con confetture di pere, cialda di pere a specchio. Pairing consigliato: vin santo, Chianti, oppure una birra Stout.
Un menù accattivante, che gioca con i ricordi e li ripropone in chiave moderna senza però entrare in competizione con la tradizione. Un menù ed una storia di famiglia, perché la pizza è la storia della famiglia di Fabio Di Giovanni e di Don Antonio 1970. Proprio come nello stile di Antonio Di Giovanni, un vero napoletano DOC proveniente dai Quartieri Spagnoli, il nonno di Fabio a cui è dedicata la pizzeria di Salerno.
Chi è Fabio di Giovanni
Fabio Di Giovanni è inserito al 75esimo posto della classifica 50 Top Pizza 2024 ed ha ricevo i 3 galletti sulla guida pizzerie 2024 de Il Mattino. Poco più che 17enne, dopo gli inizi come cameriere nel ristorante di famiglia, Fabio inizia a lavorare presso il rinomato “Carminuccio a Mariconda”, storica pizzeria di Salerno che ha cresciuto generazioni di pizzaioli. Oggi, Fabio vanta una vasta esperienza accumulata in Italia e all’estero, includendo tappe in Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Repubblica Ceca, Giappone, Svezia, Austria e Sud Africa. I suoi viaggi hanno contribuito a farlo crescere nel panorama culinario internazionale, ma Fabio non ha mai dimenticato le sue umili origini e il legame con chi gli ha trasmesso la passione per la cucina. Nel 2020 apre la sua pizzeria “Don Antonio 1970 Contemporary Pizzeria” dedicato al nonno e alla storia della sua famiglia.
“Don Antonio 1970 Contemporary Pizzeria” è un locale elegante, moderno, che incarna l’armonioso connubio tra tradizione e innovazione attraverso un omaggio affettuoso al nonno di Fabio Di Giovanni, don Antonio appunto.