Il neverending tourism è la nuova frontiera di quel tipo di turismo che potremmo definire digitale. Spopolato nel 2020 durante la prima estate in cui abbiamo convissuto con il Covid-19, il neverending tourism continua a promettere bene e a prosperare.
Sono sempre di più le realtà turistiche a prenderlo in considerazione. Ma cos’è che lo rende così particolarmente interessante?
Alla continua ricerca di emozioni
Le persone vogliono vivere sperienze, soprattutto quando si tratta di viaggi questo è un tema molto caldo e sentito. Il Neverending tourism ha un meccanismo molto virtuoso che rende tutto ciò possibile grazie a un’esperienza che comincia ancor prima del viaggio e dura molto di più del soggiorno.
Letteralmente la traduzione è “turismo che non finisce mai” ed è proprio questo l’intento: creare un legame forte tra il turista e il luogo visitato che vada ben oltre la proposta turistica tradizionale.
Che cos’è il neverending tourism?
Si tratta di un tipo di turismo che include le molteplici risorse del settore al fine di creare un’esperienza emozionale nei minimi dettagli. È definito anche turismo digitale perché, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, è possibile far cominciare il viaggio ancor prima del check-in.
Si tratta di una sorta di “preparazione al viaggio” in cui il turista riceve – dal momento della prenotazione in poi – materiale interattivo per scoprire di più sul posto che a breve visiterà. Esistono dei veri e propri tour virtuali guidati e tantissimi altri contenuti digitali che hanno varie funzioni:
- Aumentare la curiosità;
- Rendere il turista più consapevole;
- Creare un legame con il luogo.
Nel momento in cui ha inizio il soggiorno vero e proprio, si aprono le danze tra le varie attività per avvicinare il turista alla cultura del posto e permettergli di immergersi totalmente in essa.
>>> Food Tourism: il turismo enogastronomico
Al termine del viaggio fisico, quello virtuale continua. Entra qui in atto anche la funzione simbolica dei souvenir.
L’idea è quella di promuovere il settore enogastronomico e quello dell’artigianato attraverso piccoli tipici cadeau di viaggio che i turisti possano portare con sé al ritorno e aumentare ulteriormente il legame con il luogo visitato.
L’idea alla base della sinergia tra i vari settori dell’economia locale è quella di creare un’esperienza che fidelizzi il turista e gli faccia venir voglia di tornare in futuro.
In che modo l’enogastronomia locale ne giova?
Grazie alla promozione dei tipici prodotti enogastronomici è possibile promuovere e sensibilizzare il pubblico. Ciò che conta non è solo il piatto tipico o il vino del luogo, ma anche la materia prima con cui viene realizzato.
Dal Sole 24 Ore, possiamo inoltre appurare che con questo nuovo tipo di turismo il 42% delle strutture ricettive ha iniziato a offrire ai propri clienti l’acquisto di prodotti enogastronomici o di artigianato (anche tramite e-commerce).
Un dato che ha tutte le potenzialità per crescere e prosperare.
E quest’anno come sarà la vostra estate? Mordi e fuggi o all’insegna delle esperienze che restano nel cuore?