Lo chef Nadia Santini dal Pescatore
Nonostante il luogo comune più diffuso in occidente veda la donna alle prese con i lavori di cucina, quello della ristorazione è un panorama in cui si affermano molto di più gli uomini.
Eppure, nel firmamento della ristorazione Italiana, abbiamo molte chef donne. Prima fra tutte, è la chef 3 Stelle Michelin Nadia Santini (unica donna attualmente ad aver ricevuto questo riconoscimento) con il suo Ristorante Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio.
La cucina è “una cosa da donne” solo in casa
È questa la conclusione a cui si giunge osservando la platea degli chef famosi nel mondo. Infatti, disponiamo di molti più volti maschili che femminili.
Uno dei fattori a determinare questa sproporzione è il tempo. Anche in cucina l’uomo può dedicare al lavoro più tempo della donna.
Perché la donna è madre e deve occuparsi della famiglia. La domenica e durante le feste non può essere impegnata con il suo lavoro.
Ma chi l’ha detto?
Il mondo occidentale – sempre dedito all’emancipazione e al riconoscimento di uguali diritti per tutti – è avvolto dalla nube di un enorme paradosso: dove le donne vengono viste come regine del focolaio ma impossibilitate ad affermarsi nell’imprenditoria gastronomica.
Sono le stesse donne a contribuire all’ampliamento di questo paradosso in cui l’uomo, in casa propria, deve limitarsi a sedersi a tavola e consumare. Fuori dalle mura domestiche, può altresì lavorare alla propria emancipazione professionale consapevole che a casa c’è sua moglie che lo aspetta danzando allegramente con il ferro da stiro in una mano e la scopa nell’altra.
Questi luoghi comuni, ancora vivi nel 2021, danno modo a queste sproporzioni di alimentarsi. Eppure, volti come quello di Nadia Santini, fanno ben sperare in un’emancipazione femminile fatta non solo di parole, ma anche di fatti.
Se ho “recensito” questo ristorante già’ oggetto di migliaia e migliaia di opinioni e’ solo perché’ a parer mio l’alta cucina non e’ ne’ patrimonio esclusivo d’oltralpe né di necessità deve “guardare al passato”
La cucina nelle vene
La famiglia Santini la cucina la porta dentro da generazioni. È una storia cominciata nel lontano 1925 che viene tramandata ancora oggi dai figli di Nadia e Antonio (entrambi i coniugi insieme ai due figli portano avanti l’opera di ristorazione cominciata da Antonio Santini, il nonno del marito di Nadia da cui egli eredita il nome e la passione per la cucina).
La vocazione nasce durante il loro viaggio di nozze in Francia: è lì che capiscono cosa vogliono fare e come realizzarlo. È lei stessa ad affermare che, durante quel viaggio del 1974 con ad Antonio, ha scoperto l’arte del vivere bene e della grande cucina.
La ricerca della verità
Questo è il modo in cui la stessa chef Nadia definisce la sua cucina di famiglia. Una cucina essenziale che ha lo scopo di valorizzare i migliori prodotti della natura. La sintesi perfetta tra semplicità e valorizzazione dei prodotti.
Uno dei best of della cucina di Nadia Santini, è senza dubbio la pasta ripiena. Ma ciò che ha reso il Ristorante Dal Pescatore così importante, è la cura e la minuzia con cui propone giorno dopo giorno tutti i piatti della tradizione Mantovana.
Una donna alla guida della dinastia di cuochi
Ciò che più mi fa sorridere leggendo la storia di Nadia Santini chef, è il modo in cui abbia rotto inconsapevolmente ogni schema e convenzione sociale.
Pensate a una donna con i valori e le credenze di un tempo – non dimentichiamo che la Santini è pur sempre nata nel ’54 – che conserva il cognome del marito ma allo stesso tempo prende in mano le redini del percorso imprenditoriale della famiglia del coniuge.
Insomma… una donna d’altri tempi che ha, involontariamente, contribuito notevolmente all’uguaglianza di genere e al riconoscimento dei diritti delle donne… anche nell’alta cucina!
Spezzo una lancia anche a favore di tutti gli uomini della famiglia Santini, che si sono dimostrati estremamente saggi e moderni ad accettare un tale cambiamento che, negli anni ’80, non poteva di certo essere percepito come qualcosa di normale.
Oggi, al fianco di Nadia Santini, ci sono ancora molti uomini: in primis il marito Antonio e a seguire i due figli Giovanni e Alberto che, della madre hanno apprezzato talmente tanto la cucina da decidere di imparare a farne un’arte propria.
Le donne in cucina
La chef Santini dà uno schiaffo morale bello e buono a tutti coloro che affermano che la cucina sia una “cosa da donne” solo all’interno delle mura domestiche. E dimostra che fare la madre e la moglie è possibile anche lavorando sodo alle proprie passioni.
Nadia è una promotrice del buon gusto e dei sapori genuini. Una madre che, ai figli non ha fatto mancare niente ed è riuscita a non far mancare niente neanche a sé stessa.
Nadia definisce la sua cucina “umanistica” grazie allo spessore storico sentimentale e persino antropologico
Ha portato avanti con forza e perseveranza i suoi progetti imprenditoriali riuscendo talmente tanto bene nel suo lavoro, che anche i figli hanno finito per innamorarsi del mondo della ristorazione.
Il tempo, la famiglia, i figli, sono solo scuse e falsi miti che vogliono relegare la donna negli angoli della società. Ma il tempo della divisione del lavoro volge ormai al termine e la famiglia di Giovanni Santini lo aveva capito già 47 anni fa!!