La dieta chetogenica è sicuramente una delle diete più utilizzate negli ultimi tempi dai dietologi.
Gennaio è il mese perfetto per porsi nuovi obiettivi, adottare buone abitudini e rimettersi in forma. Insomma, dopo le festività, è il momento ideale per intraprendere una dieta.
Certo, per molte persone questo sarà un leitmotiv ormai privo di senso, vista l’inutilità di iniziare l’ennesima dieta ipocalorica per ottenere scarsissimi risultati, a fronte di sacrifici, rinunce e privazioni; per poi riprendere, al più tardi a Pasqua, i chili persi con gli interessi. Ebbene, come affermò Thomas Jefferson, anche per l’alimentazione vale il principio:
“Per ottenere risultati mai avuti prima, bisogna compiere azioni mai fatte prima”.
Fortunatamente, oggi si parla sempre più di chetogenica e low carb, un’alimentazione rivoluzionaria.
Chiaramente, i pareri che circolano in merito alla dieta chetogenica sono discordanti, dal momento che, come ogni novità, è soggetta a giudizi sommari e superficiali da parte di chi, per paura o pigrizia, rifiuta il nuovo, lo sconosciuto, per rimanere nella propria zona di comfort.
Le origini della dieta chetogenica
La dieta chetogenica o low carb è una dieta antica, tutt’altro che modaiola. Si tratta di un regime alimentare sviluppato, negli anni Venti del Novecento, ad Harvard, dai ricercatori: Stanley Cobb e William Gordon Lennox, come cura alternativa al digiuno per l’epilessia. Questi due studiosi, prendendo in esame un gruppo di pazienti pediatrici, notarono che un regime alimentare caratterizzato dalla drastica riduzione dei carboidrati provocava gli stessi effetti benefici del digiuno nei pazienti.
In entrambi i casi, l’organismo reagiva alla carenza di glucosio utilizzando i grassi come fonte di energia, attraverso la produzione di molecole che definirono chetoni.
Nonostante l’efficacia della cura, con l’avvento dei farmaci, l’interesse per la dieta chetogenica passò in secondo piano, fino agli anni Settanta del Novecento.
A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, Peter Huttenlocher, neurologo all’Università di Chicago, finalizzò la scoperta dei grassi a catena media MCT – Medium-chain triglycerides, fortemente chetogenici, come l’olio di cocco.
Tale scoperta si rivelò essenziale per modificare le percentuali dei macronutrienti nella dieta chetogenica, rendendola più facile e accessibile. Nello specifico, grazie alla scoperta dei grassi MCT, fu possibile portare la percentuale di carboidrati dal 5% al 10%, quella delle proteine dal 10% al 20% e quella dei grassi dall’85% al 70%, senza diminuire i benefici derivanti dalla dieta.
Tuttavia, l’interesse per questo regime alimentare rimase ancora basso, fino agli anni Novanta del Novecento in cui, negli Stati Uniti, ripartirono gli studi sulla dieta chetogenica.
Oggi, anche in Italia, tale regime nutrizionale inizia a destare l’interesse del mondo scientifico per la sua capacità di contrastare diverse patologie.
Quale è il meccanismo su cui agisce la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica, si basa sul principio per cui l’organismo, una volta esaurite le fonti esterne di glucosio, entra in uno stato di chetosi (che non ha nulla a che vedere con la chetoacidosi: stato patologico grave che si può verificare solo in determinate condizioni di malattia) iniziando così a bruciare i grassi come fonte di energia.
In altre parole, il corpo umano non va mai in carenza di glucosio dal momento che riesce a produrlo autonomamente. Del resto, senza questo procedimento metabolico la specie umana si sarebbe estinta alle origini, dal momento che nella preistoria l’alimentazione era pressoché priva di zuccheri o carboidrati.
A partire dai grassi l’organismo, nel fegato, produce i chetoni, molecole che rappresentano una fonte di energia privilegiata per i muscoli, il cuore e, soprattutto, per il cervello.
Motivo per cui la dieta chetogenica fu usata in primis nella cura dell’epilessia. In più, numerosi studi hanno dimostrato che i chetoni oltre a fornire energia, sono molecole “di segnale” con potente effetto antinfiammatorio, antiossidante e antibatterico.
Chiaramente, rispetto a quanto ci è stato sempre detto su come stare in forma e perdere peso, la dieta chetogenica rappresenta un regime alimentare rivoluzionario che sovverte le più radicate credenze in fatto alimentare, facendo dei grassi il macronutriente e la fonte di energia principale dell’alimentazione.
Del resto, dati e ricerche dimostrano che la demonizzazione dei grassi a favore dei carboidrati, – gli zuccheri – posti negli ultimi quarant’anni alla base della piramide alimentare occidentale, ha portato ad un preoccupante aumento del tasso di obesità, alla diffusione del diabete e di malattie cardiovascolari.
Dunque, una revisione delle scelte alimentari, sulla base di più recenti evidenze scientifiche è pressoché doverosa.
Questo non equivale ad optare per una dieta iperproteica ma per un’alimentazione basata sulla chetogenica dieta in cui, a fronte di un consumo misurato di proteine, cereali raffinati e frutta, si preferiscono verdure condite abbondantemente.
Cosa si mangia con la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica pone alla base della piramide alimentare i grassi, come olio di cocco, olio d’oliva, burro chiarificato, avocado; seguiti da un giusto quantitativo di proteine di buona qualità e, infine dai carboidrati, come verdure – che saranno abbondanti – e in minima parte frutta.
Benefici sull’organismo della dieta chetogenica
Studi e ricerche hanno dimostrato che un regime alimentare del genere ha, in breve tempo, conseguenze benefiche sull’organismo, non solo in termini di perdita di peso, ma anche di aumento delle energie, delle capacità mnemoniche, miglioramento della qualità del sonno, riduzione di dolori articolari o muscolari.
Questo regime alimentare non è una moda dell’ultimo momento, pochi sanno infatti che è stata usata per secoli come trattamento per i bambini con epilessia le cui crisi non reagivano ai farmaci.
Molte ricerche hanno dimostrato che la dieta keto è efficace per ridurre le convulsioni.
A causa di ciò, i ricercatori ritengono che può anche avere benefici positivi per altre condizioni neurologiche, come ad esempio l’autismo, l’Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi multipla, le lesioni cerebrali traumatiche e i tumori al cervello.
Ma il keto è più popolare per i suoi benefici di perdita di peso. Questa particolare dieta è spesso usata per aiutare a controllare la fame e aumentare la perdita di peso nelle persone affette da obesità.
Può anche favorire il controllo degli zuccheri nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2.
Fabrizio Mellone della LightFlow Technology una azienda aquilana leader nella produzione di prodotti per il benessere e lowcarb ha fatto alcune precisazioni sull’argomento:
“Secondo molti medici e studiosi, la dieta chetogenica o low carb, è il miglior regime alimentare possibile.
Tuttavia, per molte persone, soprattutto nel nostro Paese, si tratta di un’alimentazione insostenibile per lunghi periodi di tempo.”
“Per questo abbiamo creato, all’interno di Lightflow, Carbolight: una linea di prodotti ideata per chi desidera curare la propria salute, senza cambiare le abitudini e rinunciare al gusto.
Non solo però. I prodotti Carbolight, composti prevalentemente di fibre come l’inulina, l’oligofruttosio e l’amido resistente, non favoriscono solo la perdita di peso ma, in generale, la salute dell’intero organismo.
Le fibre, infatti, sono nutrienti scarsamente presenti nell’alimentazione occidentale, eppure fondamentali per la buona salute del microbiota intestinale e, dunque, di tutto il corpo.”
“Senza voler anticipare nulla del prossimo studio che pubblicheremo a breve, voglio sottolineare che un regime dietetico si rivela definitivo nel tempo quando incide sul microbiota intestinale, ovvero quando il dimagrimento non è solo superficiale ma crea una memoria interna di sé, attraverso un miglioramento qualitativo e quantitativo dell’ecosistema che popola il nostro intestino.”
Che problemi può dare la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica avendo un discreto apporto di proteine nel tempo può provocare problemi renali per cui si consiglia di interromperla ogni tanto per almeno quattro cinque mesi per evitare affaticamento del rene, problemi di disidratazione ed in alcuni casi anche la gotta.
Come accelerare la chetosi
Di norma, le cellule usano il glucosio (che proviene dagli amidi) per la produzione di energia. Invece, quando ci sono più chetoni (che sono gli atomi di grasso) nel sangue piuttosto che glucosio, il corpo brucerà invece il grasso immagazzinato accelerando il metabolismo.
Questo stato metabolico prende il nome di chetosi.
Cosa mangiare per colazione con la dieta chetogenica?
Detto ciò, se vuoi immergerti in questo fantastico tipo di dieta, o sei semplicemente alla ricerca di piatti per ampliare il tuo libro di ricette, vediamo ora i migliori piatti per una dieta chetogenica!
Cominciamo con la colazione chetogenica
Granola di noci e semi
Questa ricetta di granola Keto a base di noci e semi è una colazione davvero semplice da preparare ed è perfetta per chi segue praticamente qualsiasi dieta!
Puoi anche cucinare una grande quantità di granola chetogenica in anticipo in modo da poterla mangiare ogni mattina.
Cosa si può mangiare con la dieta chetogenica: vediamo alcune ricette e idee
Polpette di pollo Cordon Bleu
Queste polpette di pollo ripiene di prosciutto e condite con una salsa cremosa di formaggio svizzero sono un pasto delizioso, da accompagnare, ad esempio, con tagliatelle di zucchine o purè di cavolfiore, ma anche da sole. È un modo efficace per sfruttare del prosciutto avanzato da qualche altra ricetta, sminuzzandolo a dadini per fare in modo che le polpette mantengano meglio la propria forma. Insomma, la prova definitiva che anche seguendo una dieta chetogenica è possibile mangiare pietanze deliziose!
Pollo agli spinaci e ai carciofi
La salsa agli spinaci e carciofi incontra il pollo al forno per creare un mix davvero unico. La salsa ricopre i petti di pollo ed il risultato è un “comfort food” all’ennesima potenza per coloro che seguono uno stile di vita chetogenico oppure low-carb, e molto facilmente sarà apprezzato anche da coloro che non stanno seguendo diete particolari. È possibile ottenere il massimo da questo piatto servendolo insieme ad un contorno di broccoli o asparagi arrostiti, oppure come accompagnamento a del riso al cavolfiore.
Pollo alla parmigiana Keto
Questo pollo alla parmigiana al forno è un ottimo pasto keto che include le verdure e, come al solito, mantiene un basso contenuto di carboidrati. Uno dei cibi chetogenici più amati, che apprezzeranno anche amici e parenti che non seguono una dieta keto.
Gamberi scampi Keto
Con l’ausilio degli spaghetti shirataki, lo scampo ai gamberi si trasforma in un vero e proprio pasto chetogenico. Un piatto semplice ma delizioso, con un tocco di piccante grazie ai peperoncini rossi, e la possibilità di aggiungere del parmigiano prima di servire, se lo si desidera.
Zuppa di cavolfiore al bacon
Ricca di verdure, pancetta e sapori, questa è una di quelle ricette che senza dubbio vi renderà entusiasti di aver intrapreso una dieta keto. Inoltre, se volete trasformare questa ricetta in un piatto totalmente vegano, potete evitare la pancetta e sostituirla con un paio di cucchiai di olio d’oliva.
Zuppa di cocco thai
Trattasi di una delle ricette della cucina thai più conosciute in assoluto. Viene creata con una base di latte di cocco ed ingredienti come il lime e le foglie di kefir lime, che danno al tutto un sapore agrumato. Dei sapori che per la maggior parte delle persone saranno nuovi, e renderanno questa zuppa una vera sorpresa per il palato!