Ci troviamo oggi a Baden-Württemberg, Uhingen, in uno degli stati più belli e rinomati della Germania, famoso per le grandi città storiche, la Foresta Nera e le case automobilistiche.
In una piccola città rurale, all’interno di un Castello ristrutturato grazie all’aiuto della banca
locale, vi è il “Restaurant auf Schloss Filseck”, punto di confronto e di incontro tra la cultura
Tedesca e quella Italiana.
Guidato dallo Chef Daniele Corona in cucina e dal Maître di sala Milos Vujicic da
esattamente 10 anni, il ristorante nel 2020 è stato insignito del prestigioso riconoscimento di
1 Stella Michelin, 16 punti Gault Millau e 7 punti e mezzo Gusto.
Non è sempre facile per dei cuochi di origine Italiana spiegare la propria memoria culinaria
ad ospiti non del proprio paese; nella nostra mente vi saranno sempre piatti della nonna o
della mamma pronti a farci venire l’acquolina in bocca grazie al semplice nome, ma per i
clienti, questo processo ha bisogno di un aiuto, hanno bisogno di essere accompagnati dal
cuoco in un viaggio alla ri-scoperta di sapori antichi e perduti.
Vi è uno studio dei piatti tradizionali Italiani per andarne a snocciolare origini e storia, con lo
scopo ultimo il trovare similitudini nella cultura gastronomica tedesca e poter far combaciare
le due.
Una buona torta di mele, come quella della nonna, la riconosceremmo tutti, al primo morso,
fosse essa originale, rivisitata, fatta a gelato, ma non basta: il lavoro degli chef in questo
caso è trasportare questa bellissima memoria fino alla mente degli ospiti, andando a cercare
quale dolce sia più simile per ottenere la perfetta fusione.
Ciò Che da sempre guida il team di cucina è la volontà di raccontare la propria terra
attraverso la valorizzazione dei prodotti del territorio tedesco, perché, come è vero che in
Italia abbiamo eccellenze invidiate da tutto il mondo, è altresì vero che non vi è nulla di più
bello per un cuoco di scoprire piccole realtà nei dintorni del proprio luogo di lavoro o perché
no, di esplorare il bosco od il proprio orto alla ricerca di ispirazione.
Al Ristorante Schloss Filseck, comunque, si può trovare una fortissima influenza del bel
paese, data soprattutto dall’ammirazione dei grandi chef Italiani e dalla cucina rurale e
casereccia che tanto ci invidiano nel mondo; esempio più lampante di piatto ispirato dai
maestri Italiani è stato un omaggio al celebre “5 consistenze di Parmigiano” di Massimo
Bottura, rivisitato ed arricchito di una parte vegetale per arrotondarne il sapore, mentre,
parlando di cucina di ricordi, una menzione speciale va al “Culurgiones alla Parmigiana”, che
in una sola elaborata preparazione va ad unire le due origini dello Chef Daniele, per metà
Sardo e per Metà Siciliano.
Merita una menzione anche “La Pizza”, piatto già declinato in due varianti in base alla
stagione che vuole prendere uno degli alimenti più amati dagli Italiani e trasfigurarlo: un
krapfen salato viene lavorato fino ad avere la forma della pizza, bruciato sui bordi per avere
sentore di forno ed accompagnato da elementi di pregio quali Wagyu, Caviale o Porcini in
base al periodo dell’anno.
Al suo fianco vi è ora Riccardo Rossi, Emiliano, braccio destro dello Chef, che da parte sua
inserisce paste fresche ed arricchisce l’esperienza del pasto con lo studio di bevande
fermentate ed alcoliche da abbinare alle portate.
Durante questo lungo momento di chiusure dovuto alla Pandemia, gli chef hanno
approfittato dei momenti liberi per arricchire i prossimi menù con sempre più elementi di
pregio Italiani e non; il ristorante al momento si avvale della pasta di “Pastificio Felicetti”,
vera eccellenza nel campo dei pastai, dell’aceto di “Acetaia San Giacomo”, guidata dal
Presidente del consorzio di Reggio Emilia dell’aceto Balsamico e dal Trento DOC “Revì”.
Questo nuovo percorso, sempre più aperto alla collaborazione tra le due nazioni, spera di
poter arrivare e rompere quel muro di sacralità che ancora avvolge la cucina italiana: è
giusto difendere le proprie tradizioni ed i propri prodotti, ma quanto spesso sui Social Media,
si viene attaccati per il semplice fatto di aver messo “carbonara” e “gourmet” nella stessa
frase?
Per lo chef Daniele Corona e del suo vice Riccardo Rossi è giusto far scoprire questa bellezza gastronomica e culturale a chi non ne fa parte, ma adattandosi ed aiutando la comprensione di ciò che per
noi italiani è la normalità, perché per essere i migliori, bisogna anche comportarsi da tali.