Lo chef Luigi Lionetti con il suo ristorante Le Monzù a Capri è promotore della semplicità e genuinità del gusto della cucina gourmet mediterranea.
Ne parlano tutti benissimo, soprattutto colpisce la grande umiltà che caratterizza lo chef caprese. Ama ciò che fa e si vede che ce l’ha nel sangue. Inizia il suo percorso nella gastronomia a soli 15 anni, al tempo mai avrebbe pensato di conquistare una Stella Michelin con il ristorante Le Monzù.
Quella che un tempo non era neanche una fantasia, oggi è diventata una realtà che supera tutti i tipi di aspettativa.
Quest’articolo ho deciso di strutturarlo in maniera differente, la storia e la personalità dello chef Lionetti mi hanno particolarmente ispirata. Forse anche un po’ per ciò che ci accomuna, le origini campane.
Ho deciso di raccontarvi lo chef Lionetti attraverso alcune parole chiave. Quelle parole che costituiscono la sua cucina e la sua reason why.
Semplicità
Inizio con una parola che sembra banale, invece riscontro estrema difficoltà nell’utilizzarla come si deve. La semplicità, per Luigi, è un fattore innato: quando nasci tra il mare e le montagne, in una piccola realtà come quella di un’isola, dai maggior peso a tutto ciò che ti circonda. Capri è un tripudio di natura, in ogni sua sfumatura. Impossibile non essere contagiati da tanta bellezza.
Lo chef Lionetti questa bellezza ha saputo trasferirla in ogni suo piatto, nell’amore che mette in cucina. Parlo di semplicità, perché quando si ha a disposizione una materia prima così importante e genuina, come quella di cui disponiamo in Campania, sicuramente ciò che si cucina racchiude un valore aggiunto.
Attenzione: non significa che avendo a disposizione materie prime di qualità cucinare diventi più facile, anzi.
Avere a che fare con la semplicità, spesso può trarre in inganno. Si inizia ad osare e basta un attimo per valicare il confine e cominciare strafare, finendo per rovinare.
È una bella sfida quella dell’esaltazione del gusto, soprattutto quando si hanno a disposizione delle materie prime di altissima qualità.
Lo chef Lionetti è capace di esaltare il gusto e aggiungere innovazione al prodotto, senza mai perderne la genuinità.
Umiltà
Parlare di Luigi Lionetti, necessariamente obbliga a menzionare quest’aggettivo. È uno chef dai sani principi, che non ha mai perso di vista da dov’è partito.
Immaginatevi un giovane uomo di talento che conquista una posizione di prestigio al comando della cucina di uno dei ristoranti più importanti dell’isola caprese. Per giunta, ottiene anche uno dei riconoscimenti mondiali più ambiti: la Stella Michelin. Non è difficile immaginare una qualsiasi persona montarsi la testa.
Invece, lo chef Lionetti nonostante sia grato di tutto quello che ha conquistato, resta fermamente saldo con i piedi per terra.
“Sono un cuoco, non salvo vite umane” quest’affermazione può farvi ben capire chi è Luigi Lionetti. Un uomo che ama il suo lavoro e lo fa ad opera d’arte, senza mai perdere di vista le cose essenziali della vita.
Monsieur
Da cui deriva il nome del ristorante. Monzù è una storpiatura dialettale napoletana della parola francese Monsieur. Così venivano chiamati dai partenopei gli chef francesi più importanti che lavoravano presso le corti dei Borbone tra il XIII e il XIX secolo.
Leader
Questa è un’altra parola che lo può definire. Perché tutti i traguardi raggiunti, li ha sempre condivisi con tutta la sua squadra. Proprio a quest’ultima ha dedicato la vittoria della prima Stella Michelin nel 2020, consapevole che senza la giusta collaborazione, non sarebbero mai arrivati dei risultati così importanti.
Con lo stesso spirito, tutt’oggi continua a guidare la sua squadra di cuochi nel ristorante Monzù verso il raggiungimento di nuovi traguardi.
Sostanza
Ogni campano che si rispetti, sa bene quanto teniamo noi alla sostanza. Soprattutto in cucina. Lo chef Lionetti è un cuoco di sostanza, che, strizzando un occhio all’innovazione e alla modernità, non abbandona i sapori di sostanza, quelli che caratterizzano lo scenario della gastronomia partenopea.
Anche questa volta, ho voluto dare un’occhiata alle recensioni per comprendere meglio il punto di vista dei commensali che hanno avuto il piacere di provare la cucina dello Chef Lionetti. Vi riassumo il tutto nel mio best of dei pro e dei contro.
PRO
- Formale al punto giusto: sanno metterti a tuo agio
- Piatti gustosi, che mantengono viva la tradizione partenopea strizzando l’occhio all’innovazione
CONTRO
- Servizio premuroso nelle intenzioni, disattento nei fatti
- Sala interna spoglia, poco curata
- Terrazzo esterno troppi piccolo, postazioni scomode per il poco spazio a disposizione
- Scelta dei vini non sempre adeguata alle portate
>>> I pro e i contro espressi dai commensali sull’alta cucina di Enrico Bartolini.
Tra le recensioni dei commensali che ho avuto il piacere di leggere, ci tengo a citarne una in particolare che credo sia ampiamente esplicativa dello stile gastronomico dello chef stellato Lionetti:
“Nel risotto si ascoltano le onde del mare. Nella parmigiana si accarezza (tangibile) il calore e l’affetto della tradizione familiare.”
Dopo questa citazione estrapolata direttamente da chi ha avuto il piacere di assaporare i gusti proposti da Luigi Lionetti, non mi resta che augurarvi di fare al più presto anche voi un’esperienza di gusto dal Monsieur della sostanza cogliendo -perché no- l’opportunità di visitare una delle isole più belle d’Italia: Capri.