Lo chef Paolo Griffa, nonostante sia un classe ’91, è un apprezzato chef stellato della cucina italiana che ha sempre avuto le idee molto chiare sulla propria carriera e quello che sarebbe stato il suo destino. Infatti, sin dalle scuole superiori, decide di seguire gli studi dell’Istituto Alberghiero Giolitti di Torino diplomandosi a pieni voti.
Dopo l’esperienza come sous-chef del Piccolo Lago di Marco Sacco a Verbania (2013-2015), entra nella brigata di Serge Veira a Chaudes-Aiuges in Francia. Nel 2017, poi, diventa chef del Grand Hotel Royal e Golf a Courmayeur ed è qui che conquista la sua prima Stella Michelin nel 2019.
Passione per la cucina da sempre
Paolo la passione per la cucina l’ha sempre avuta. Da bambino, infatti, aiutava sua madre e sua nonna ai fornelli ed è questo uno dei ricordi che conserva più gelosamente.
La determinazione a trasformare quella passione in un lavoro, gli ha permesso di conquistare i suoi obiettivi da giovanissimo.
Grazie alla formazione scolastica e alle esperienze lavorative accumulate in un tempo breve ma intenso, lo Chef Griffa oggi propone una cucina definita simmetrica, in cui ogni piatto è costruito come se si trattasse di regoli che vanno componendosi uno dopo l’altro in particolari simmetrie visive e di gusto.
Ciò che lo contraddistingue è lo spiccato senso competitivo che lo rende preciso e instancabile in cucina. Ama sperimentare, e sono probabilmente queste sue peculiarità caratteriali ad averlo reso celebre nel mondo della cucina stellata in un tempo così breve.
Versatilità in cucina e non solo
Lo chef Griffa nasce come pasticcere, pubblica anche un libro sul tema, e poi sposta l’attenzione sul mondo che oggi gli appartiene. Ma, come già detto, non parla di cucina solo tramite le sue creazioni in tavola.
Egli, infatti, è già alla pubblicazione del suo secondo libro in cui illustra aneddoti, ricette e fotografie che costituiscono una vera e propria raccolta della sua cucina e delle ricerche frutto di anni di impegno e lavoro.
L’ironia gioca un ruolo fondamentale
La sua ironia contraddistingue la sua gestione in cucina. Ciò gli ha permesso di trasformare il menù del ristorante Royal originale e all’avanguardia, senza sembrare per nulla qualcosa di banale o scontato.
È grazie alla Valle D’Aosta, terra che gli fa da musa ispiratrice, che tutto ciò è potuto diventare possibile. Questa terra permette allo chef di coltivare giorno dopo giorno una minuziosa ricerca di erbe rare e genuine che impreziosiscano i suoi piatti.
Il punto di forza di Griffa è diventato il suo innovativo menù Declinazioni, nel quale viene proposta una varietà di piatti tutti collegati da un ingrediente comune proposto in declinazioni differenti tra loro.
La materia prima, come possiamo leggere sul sito ufficiale, è sempre stagionale e diventa il filo conduttore della narrazione di un territorio incredibile.
Sempre dal sito, possiamo leggere: “L’obiettivo del menù Declinazioni è proprio quello di scoprire assieme al commensale la duttilità degli elementi, la ricchezza del gusto di ogni materia prima, nelle modalità di utilizzo e di presentazione: perché la scoperta e la sorpresa portano gioia e appagamento e accompagna l’ospite nei suoi ricordi sensoriali.”
Pronto ad essere stupito dai racconti gastronomici che porterà in tavola Paolo Griffa?