Le testimonianze e la condivisione del proprio modello di gestione sono la formula messa in atto dalla grande cantina di Vicenza per amplificare gli effetti di un approccio green alla produttività e la creazione di una filiera consapevole
Se le certificazioni sono importanti attestati di un impegno concreto, la sostenibilità è in realtà un valore che supera diciture, slogan e professioni di intenti. La condivisione di valori e buone pratiche è la formula adottata dalla nota cantina di Vicenza Cielo e Terra, attuata mediante convegni e incontri nel Paese per dimostrare la fattibilità di un circolo virtuoso.
Questa in sintesi la politica adottata dalla direzione aziendale e portata sulle tavole e i pulpiti di alcuni tra i più importanti eventi dedicati alla sostenibilità, per portare una testimonianza concreta di come il concetto di green non sia e non debba restare meramente un’idea, ma un insieme di iniziative reali e dall’esito misurabile.
Come nel caso del riutilizzo di 19.000 m3 di acqua di processo negli ultimi due anni, la “cattura” di oltre 3.600 tonnellate di CO2 con utilizzo di tappi certificati FSC, il 98% dei rifiuti destinati a recupero e non smaltiti in discarica e la fornitura di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili certificate al 100%.
L’azienda vicentina nata nel 1908 e che oggi è composta dall’unione della famiglia Cielo e dei viticoltori delle Cantine dei Colli Berici, da anni porta avanti il concetto di sostenibilità da intendersi non come una formula di green washing o azione marketing oriented, ma anzi come patrimonio aziendale da far conoscere, comprovando quanto un reale approccio ecofriendly faccia bene alla natura e alle persone, ma che non necessariamente un ostacolo alla produttività e alla redditività.
“Adottare buone pratiche nella riduzione dell’impatto ambientale non significa affatto essere meno produttivi e performanti sul mercato – spiega Giampietro Povolo, Finance & Operations Cielo e Terra, azienda leader nella produzione e commercializzazione del vino nel rispetto dei principi etici e di sostenibilità integrata.
“Per noi è davvero importante sfatare falsi miti e reticenze comuni, motivo per cui abbiamo voluto stilare una Relazione sulla Gestione Integrata 2021, un documento che conferma come il profitto non sia leso dall’adozione di buone pratiche.
Non possiamo esimerci, siamo nella natura, dalla natura riceviamo ciò che produciamo e abbiamo il dovere di rispettarla, per noi stessi e per le generazioni future”.
Sono i numeri stessi a confermare come Cielo e Terra rifletta un costante sviluppo. Il 2021 si è chiuso con una crescita del fatturato del + 16% (€ 57.642.005) (Ebitda) e un aumento delle bottiglie vendute del +13% (37.270.057).
Numerosi gli interventi in conferenze e tavole rotonde in cui la cantina è chiamata a esporre gli elementi che l’hanno portata a simili risultati. Sono 5 i pilastri su cui si fonda la certificazione B Corp® ottenuta da Cielo e Terra: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e i tanti progetti intrapresi la rendono oggi la più grande azienda vitivinicola certificata in Europa e tra le principali a livello globale.
Una determinazione, quella dell’azienda vicentina che l’ha indotta a perseguire gli obiettivi fino al conseguimento di uno degli standard più riconosciuti del settore vino, VIVA Sustainable, il disciplinare del Ministero della Transizione Ecologica per la misura delle prestazioni di sostenibilità della filiera vite-vino.