Cosa interessa ai Gen Z? I benefici dell’aloe vera da bere? Per dimagrire o per disintossicarsi? No Grazie. I benefici del cetriolo? Nemmeno. Infusi? Wellness? Sembrerebbe proprio che questi temi, così presenti sul web, nell’industria alimentare e nel marketing, abbiano creato indigestione mentale negli adulti nati tra il 1997 e il 2012. Giovani adulti che, sovraesposti a promozioni e pubblicità di cibi in chiave benessere, stanno dimostrando una controtendenza in fatto di gusti alimentari. Viva, per loro, patatine, snack, persino le caramelle, tutto quel mondo etichettato come junk food, ma che sazia il gusto prim’ancora che la pancia. Quel cibo che appartiene all’immaginario del “vietato dalla mamma”.
I Gen Z nella ricerca Global Wellness Institute
Come si legge su Ansa, Beth McGroarty, direttrice di una recente indagine del Global Wellness Institute, i gusti stanno sterzando e facendo inversione a U, in un ritorno al cibo veloce e saporito, anche se non particolarmente salutare. Così si pronuncia McGroarty: “Le aspirazioni stanno cambiando. Le pressioni per essere perfettamente felici, belli e “sani” vengono sostituite da una cultura più realistica e rilassata, anche meno consumistica”. Questo contro trend, molto sentito negli USA, potrebbe ben presto valere anche in Italia, dove da sempre il motto è “Dio salvi la dieta Mediterranea”. Nel paese stelle e strisce persino i prodotti alla cannabis salutare (le cui vendite al contrario sono scoppiate in Italia, basti guardare i negozi nei nostri quartieri) hanno perso appeal. Forse, a disincantare e a stancare i Gen Z, è il marketing su questi prodotti. Marketing aggressivo, pervasivo, diverso dal marketing che punta sul gusto. In sintesi e per tirare le somme, i Gen Z negli Usa sono poco convinti dei cibi che promettono miglioramenti nell’organismo. L’indagine mostra che i Gen Z hanno un comportamento più classico e tradizionale, ricercano sapore, soddisfazione, non cercando insomma “integratori alimentari” nel cibo di tutti i giorni. Rimane invece invariata la tendenza, consolidatasi, di controllare che la filiera rispetti ambiente e animali.
Aloe vera, moringa e superfood nel mercato italiano
Diversamente da altri paesi. in Italia superfood e wellness sono una tendenza ancora nella fase ascendente della parabola, ma ciò non toglie che si potrebbe verificare qualcosa di simile al mercato statunitense fra qualche anno. Per adesso, diversamente dagli Usa, la maggior parte delle ricerche di mercato che riguardano l’Italia sottolineano che i cibi improntati alla salute e i superfood hanno una fetta di mercato crescente. Fra i cibi funzionali che vanno bene moringa, aloe, mirtilli. Su tutti i tipi di food, però, sono apprezzati particolarmente i cibi “organic“. Gen Z e Millennials italiani sono attenti a filiere biologiche certificate e qualità del prodotto.
Superfood: la top ten nel mondo
A conclusione di quest’articolo, vogliamo anche ricordare quali siano i cibi funzionali più gettonati nel mercato globale, secondo la lista top ten di Whole Foods Market. Questo elenco è stato redatto secondo diversi parametri, consultando oltre mille nutrizionisti, valutando le abitudini di acquisto, selezionando le diete maggiormente seguite. Fra i 10 migliori superfood del 2022, gli alimenti a base vegetale fanno da padrone. Ci sono anche cibi assolutamente tradizionali e rivalutati, come noci e mandorle, o verdure a foglia. Ma non indugiamo oltre ed ecco a voi la lista completa: cibi fermentati, mirtilli, semi, frutta esotica, avocado, tè verde, frutta secca, grani antichi, verdure a foglia, Kale.